Regali aziendali: le regole su come comportarsi a livello reddituale. Quando e come dichiararli per non essere nei guai
Hai ricevuto dei regali sul posto di lavoro? Attenzione a quello che succede perché potresti essere raggiunto da una sanzione da parte dell’Agenzia delle Entrate se, entro certi limiti, il regalo non viene dichiarato come reddito. In questo caso i confini, secondo l’Istituto, sono piuttosto chiari, ma non per tutti. Per escludere ogni tipo di confusione l’Istituto ha chiarito tutto con la risposta data all’istanza di Interpello dell’Agenzia delle Entrate n°89 del 2024. Vediamo tutti i dettagli.
I regali aziendali vengono accettati sempre con piacere dai dipendenti, visti come un gesto di cortesia da parte dell’azienda anche quando questi hanno lo scopo di farsi pubblicità e coinvolgere gli stessi dipendenti in un processo di marketing.
Si tratta in questo caso di beni che vengono elargiti da parte dell’azienda per l’interesse esclusivo della stessa e non del lavoratore. Il motivo principale, infatti, è quello di ampliare la diffusione dell’immagine aziendale anche al di fuori con il mero scopo di fare promozione attraverso gli stessi dipendenti che possono parlare dei prodotti per cui lavorano.
In questo caso i lavoratori come si devono comportare? Devono dichiarare i regali aziendali nei redditi? In una vecchia risoluzione del 2003 era stato stabilito che le somme o le erogazioni fatte dal datore di lavoro per un esclusivo suo interesse e che non costituivano un arricchimento del lavoratore non erano da considerarsi come reddito del dipendente. Oggi l’Agenzia delle Entrate chiarisce e puntualizza come stanno le cose.
I regali aziendali sottoforma di somme o di beni donati ai dipendenti che oggi vengono indicati con il termine di fringe benefit non devono essere dichiarati nelle somme del reddito se restano nel limite dei mille euro all’anno per i dipendenti che non hanno figli ed in quello dei 2 mila euro annui per i lavoratori dipendenti con figli, compresi quelli nati fuori del matrimonio ma riconosciuti.
Oltre questi limiti, il valore dei fringe benefit concorre a determinare reddito imponibile nell’anno di imposta e quindi sottoposto a tassazione. Resta valido il fatto che i regali vengono elargiti per una sponsorizzazione ma non essendoci una penale a carico del lavoratore che si sottrae alla ricezione, non c’è nessun obbligo e dunque oltre i limiti stabiliti costituisce a tutti gli effetti una componente reddituale.
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