Conto corrente pignorato: attenzione, non è sempre possibile, scopri quali sono i conti che non si possono pignorare.
Il pignoramento del conto corrente è una misura prevista per il recupero di un credito, il pignoramento del conto corrente è un processo automatico, tuttavia avviene nel momento in cui è stato appurato che il debitore non riesce a saldare il debito. Per questa ragione il pignoramento avviene in seguito all’emissione di un titolo esecutivo come ad esempio un decreto ingiuntivo o una sentenza.
Il pignoramento del conto corrente, segue diverse fasi, prima di tutto bisogna ottenere il titolo esecutivo del credito maturato. Nel momento in cui il creditore non riuscirà a ottenere il pagamento di ciò che gli spetta, dopo aver cercato di accordarsi con il debitore, proponendo anche una rateizzazione, sarà in grado di ottenere un documento ufficiale che certificherà l’esistenza del debito. Tra i documenti necessari per avviare il processo, ci sono atti pubblici, mutui, assegni, cambiali, atti di conciliazione, sentenze di condanna e decreti ingiuntivi.
Una volta ottenuto il titolo esecutivo e rispettati i vincoli della legge, viene inoltrato l’atto di precetto al debitore, che se non procederà con il pagamento, riceverà l’atto di pignoramento. A questo punto la banca bloccherà sul conto del debitore, una somma di denaro corrispondente allo stesso debito. Prima che il denaro venga effettivamente versato al creditore, dovranno essere effettuati alcuni passaggi.
Il debitore, dalla notifica ha 20 giorni di tempo al pignoramento, tuttavia se l’opposizione del debitore viene respinta o non viene presentata entro 20 giorni, la somma viene assegnata al creditore. Nel caso in cui dovessero esserci fondi sufficienti per saldare completamente, la procedura viene chiusa. In caso contrario si potrà procedere con altri atti per il denaro mancante.
Secondo quanto stabilito dalla legge, alcuni conti correnti non possono essere pignorati, come ad esempio il conto cointestato per la metà intestata al titolare che non ha debiti. Stesso discorso vale per i conti correnti in rosso o per i conti correnti in cui viene percepito l’assegno di accompagno per i disabili. Non si possono pignorare neppure i conti correnti affidati, quelli in cui l’unico reddito è la rendita assicurativa della vita o la pensione di invalidità.
Va specificato che non tutti i conti possono essere pignorati a prescindere, dipende infatti dalla somma dovuta, esistono dei limiti di pignoramento sui conti correnti, che vengono aggiornati ogni anno. Variano e dipendono dall’importo dell’assegno sociale. Per il 2024, l’importo è pari a 534,41 €, il minimo vitale, corrisponde al doppio dell’assegno sociale, non può mai essere inferiore a 1000 € e non può essere pignorato.
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