Alcune informazioni vanno tenute segrete per evitare di correre rischi: anche l’IBAN è tra queste? Andiamo a scoprirle come stanno le cose.
Siamo in una fase storica davvero molto delicata e difficile da gestire, per così dire, per davvero tante persone. Per aspetti molto differenti tra di loro e da non sottovalutare. In primo luogo, rispetto al passato è innegabile che si stanno diffondendo in maniera sempre più massiccia e notevole i pagamenti digitali. Allo stato attuale delle cose, anche gli stipendi avvengono in questa modalità, per non parlare poi delle spese a cui tutti i giorni siamo esposti. Dopo una certa resistenza iniziale, ormai anche in Italia sono diventati molto diffusi e da questo punto di vista c’è ancora un po’ di paura che serpeggia.
Per ricevere dei pagamenti o per dei regali, è importante comunicare un codice non di poco conto. Stiamo parlando dell’IBAN, che rappresenta quello che, a tutti gli effetti, identifica il conto corrente. E’ un po’ l’equivalente della targa di una auto. Visto che le truffe sono sempre all’ordine del giorno, online ma non solo, ci sta di avere un po’ di paura a far circolare, per così dire, il proprio codice IBAN. Andiamo a vedere da questo punto di vista quali rischi si corrono e che cosa sapere in materia. L’obiettivo, in tal senso, è quello di rendere maggiormente preparati i nostri lettori su temi come questo.
Il codice IBAN, come detto, è quello identificativo di un conto corrente e rappresenta una informazione importante nel momento in cui si devono ricevere dei soldi sul proprio conto. Grazie a questa singola informazione, però, si possono solo inviare soldi a colui a cui è intestato il conto e non si possono addebitare delle spese. Allo stesso modo il solo IBAN non basta neanche per effettuare dei prelievi.
Per semplificare il concetto e renderlo ancora più chiaro a tutti, attraverso il codice IBAN si può solo dare del denaro e non prenderlo. Il solo IBAN, inoltre, non consente neanche ai truffatori di effettuare le loro operazioni e le loro macchinazioni. Più che il codice IBAN, bisogna fare attenzione a proteggere ed a non far conoscere le credenziali d’accesso del proprio home-banking. Lì, invece, si rischia grosso. Prima di procedere, ecco come avere il rimborso se la banca ha sbagliato l’IBAN.
In primo luogo per pignorare un conto corrente non serve conoscere il suo IBAN. Basta, in tal senso, semplicemente conoscere la banca di appoggio, come si suol dire. Un altro aspetto per niente secondario è che un creditore prima di agire nei confronti del debitore deve procurarsi un titolo esecutivo e consegnarlo poi all’ufficiale giudiziario del tribunale. Infine, la notifica del pignoramento viene resa nota al debitore. Non si può procedere in autonomia. In conclusione, ecco come rimediare ad un bonifico fatto con codice IBAN errato.
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