Pensionati, aumento che arriva a maggio. Ma quali categorie non ne avranno diritto? Vediamo i dettagli della situazione.
Ci siamo per alcuni pensionati il mese di maggio sarà un mese che porterà degli incrementi importanti sul cedolino della pensione. Una buona notizia in considerazione dell’attuale costo della vita in costante crescita, anche se rallentato. La notizia dell’aumento dell’assegno pensionistico può essere confermata controllando il proprio cedolino sull’apposito servizio del sito ufficiale dell’INPS.
In questo modo sarà possibile anche verificare la data esatta del pagamento che ormai si sta approssimando. Prima di vedere nel dettaglio quali saranno gli incrementi, dobbiamo dire che non saranno coinvolti tutti i pensionati, ma alcune categorie legate alle fasce di reddito di appartenenza.
Pensionati, aumento dell’assegno a chi spetta, a chi no
In alcuni casi gli aumenti sono stati già percepiti dagli interessati, mentre in altri non sono previsti. Per diversi pensionati l’assegno di maggio sarà ben più ricco del solito. Infatti saranno versati gli arretrati ricalcolati della rivalutazione ISTAT del 5,4 per cento oltre agli ultimi conguagli della rimodulazione degli scaglioni IRPEF, alle ultime battute. In alcuni casi, le somme complessive in più potrebbero essere addirittura di circa 400 euro.
A ricevere questi aumenti non saranno tutti i pensionati, come detto. Soltanto coloro non avevano già ricevute le somme per questi provvedimenti (rivalutazione automatica delle pensioni con arretrati nei mesi precedenti e riduzione degli scaglioni IRPEF). L’aumento automatico di rivalutazione degli assegni pensionistici fino al 5,4 per cento, coinvolge i trattamenti fino a 4 volte il minimo.
La rivalutazione scala per gli importi superiori, per arrivare all’1,2 per cento (che corrisponde al 22 per cento del 5,4 per cento) per gli assegni pari a 10 volte il minimo. Per le fasce di reddito comprese tra i 15.001 e 28mila euro ci sarà il beneficio derivante dalla rimodulazione degli scaglioni IRPEF, con la riduzione al 23 per cento, derivante dalla cancellazione della fascia precedente del 25 per cento.
Tutte queste operazioni di ricalcolo erano avviate fin da gennaio e a maggio dovrebbero concludersi con l’erogazione degli ultimi incrementi agli aventi diritto. Qualche esempio degli aumenti previsti a seconda degli assegni pensionistici. Con mille euro mensili la rivalutazione è completa al 5,4 per cento e corrisponde a 54 euro lordi in più.
Anche con 2mila euro al mese la rivalutazione è completa, con 108 euro lordi al mese in più. Per gli assegni di 2.500 euro al mese, la rivalutazione sarà del 4,49 per cento che corrisponde a 114,75 euro lordi al mese. Con un assegno di 4mila euro al mese, la rivalutazione è del 2,53 per cento che sono 101,20 euro mensili lordi. Infine con 6mila euro al mese, si ha una rivalutazione dell’1,19 per cento corrispondenti a 71,40 euro lordi al mese.