Mutuo a tasso variabile, in discesa le rate. Vediamo quali sono i particolari di questo calo e i soggetti interessati.
Nei giorni scorsi è arrivata una notizia attesa da molti: la Banca centrale europea (BCE) ha tagliato, dopo un lungo periodo di rialzi, i tassi di interesse sui mutui e sui prestiti. Si tratta di un aggiornamento sicuramente importante che riduce il costo del denaro nel credito al consumo e nei finanziamenti. Una decisione motivata dai segnali provenienti dall’economica continentale, con un rallentamento abbastanza evidente dell’inflazione.
Nei mesi precedenti la crescita degli interessi decisa dalla BCE, aveva determinato una serie di conseguenze a cascata a cominciare dall’aumento dei tassi praticati dalle banche, con serie difficoltà per le famiglie e gli investitori alla prese con mutui a tassi variabili. Le difficoltà erano testimoniate anche dalla decisa frenata del mercato dei mutui immobiliari. Ma ora le cose potrebbero cambiare.
Mutuo a tasso variabile, cosa succede
Le speranze di un calo dei tassi europei erano forti e come atteso la riduzione è arrivata. Il taglio è di circa 25 punti percentuali. Nel dettaglio, il tasso di interesse sui rifinanziamenti principali cala dal 4,50% al 4,25%, quello sui prestiti marginali dal 4,75% al 4,50%, infine tasso sui depositi dal 4% al 3,75%. A giovare di queste riduzioni le famiglie impegnate in mutui con tassi variabili.
Si stima che il primo effetto del calo deciso dalla BCE sarà una diminuzione della rata mensile dei mutui a tasso variabile. Con i numeri attuali la diminuzione sarà di circa 37 euro entro la fine dell’anno in corso e 55 euro per giugno del 2025. La rata attuale media dei mutui a tasso variabile è di circa 747 euro, ma tra 12 mesi potrebbe scendere a 692 euro.
Non si può poi escludere un’ulteriore taglio deciso dalla Banca centrale europea, qualora l’inflazione dovesse rallentare ulteriormente. Comunque già oggi, secondo le valutazioni degli esperti del settore, il calo dei tassi rappresenta un forte risparmio per le famiglie, soprattutto per quante hanno mutui a tassi variabili da saldare. Si parla di circa 216 euro di risparmi all’anno, con una riduzione delle rate mensili da versare.
Un mutuo a tasso variabile è caratterizzato da tassi iniziali più bassi di quelli di un mutuo fisso. Questo si traduce in maggiori possibilità di risparmiare, in caso di riduzione degli interessi. Al contrario il rischio è maggiore, con rate che possono diventare insostenibili. Oggi si sta verificando la prima possibilità dopo mesi di rincari.
Tuttora i mutui con tasso fisso risultano più convenienti per i risparmiatori che devono chiedere un finanziamento. Rimangono una scelta accorta, anche se meno allentante dei tassi variabili. Per scegliere bene, si devono valutare le proprie esigenze, le condizioni economiche e la propria predisposizione al rischio.