Scatta il rimborso del 25% sulle pensioni da parte dell’INPS: la sentenza ufficiale

Un’altra buona notizia in arrivo per le pensioni visto che a breve scatterà il rimborso dell’INPS: adesso c’è la sentenza finale.

Novità in arrivo per un’ampia platea di penionati. Infatti una sentenza della Corte Costituzionale ha cambiato le carte in regola per tutti coloro che ricevono il sussidio di reversibilità Inizialmente questo sistema prevedeva dei tagli ed adesso invece chi ne ha diritto potrebbe richiedere un rimborso.

Rimborso pensioni INPS sentenza cassazione
La sentenza della Cassazione ha deciso per il rimbrso – Credits: Ansa Foto – Codiciateco.it

Con l’anno nuovo uno degli argomenti più dibattuti sono certamente le pensioni. Da tempo si vocifera non solo un adeguamento, ma anche delle novità proposte dall’attuale esecutivo. Il 2024 dovrà essere quindi l’anno del definitivo cambiamento, con regole che avranno la valenza di tre anni. Ulteriori novità dovrebbero avvenire solamente dal 2027, intanto gli italiani potranno godere di nuovi scatti anagrafici ogni volta che le aspettative di vita cresceranno. Prima di allora l’età pensionabile dovrebbe rimanere stabile.

Per quanto riguarda gli aumenti questi saranno applicati a tutti gli assegni che non superano i 2.272 euro lordi mensili, stando ai dati di dicembre 2023. Saranno in grado di ottenere il massimo dell’aumento soltanto coloro che rientrano in un prospetto massimo quattro volte superiore al trattamento minimo garantito dall’Inps: 567,94 euro. Tutti gli interessati quindi dovranno controllare il proprio cedolino per capire a quanto ammonta l’incremento. Adesso però spunta anche un rimborso per i pensionati ed a deciderlo è una sentenza della cassazione.

Pensioni, scatta il rimborso dell’INPS: c’è la sentenza

Una sentenza storica della Corte Costituzionale, emessa nel giugno del 2022, ha cambiato radicalmente le regole per coloro che percepiscono la pensione di reversibilità. Il sistema precedente, che prevedeva tagli in base al reddito personale, è stato dichiarato incostituzionale. Questa decisione ha posto l’INPS nell’obbligo di correggere le disparità e rimborsare coloro che hanno subito riduzioni ingiuste negli ultimi cinque anni.

Rimborso pensioni INPS sentenza cassazione
Come ottenere il rimborsos dall’INPS – Credits: Ansa Foto – Codiciateco.it

Prima di questa decisione, la pensione di reversibilità subiva tagli proporzionali all’aumento del reddito del beneficiario. La Corte Costituzionale ha stabilito che questa pratica violasse la Costituzione, costringendo l’INPS a correggere il sistema e a restituire quanto indebitamente trattenuto. Potranno ricevere il rimborso tutti coloro che hanno subito tagli al sussidio tra il 2019 e il 2023. Ci sono però dei limiti di reddito da rispettare e sono i seguenti:

  • 2019: redditi personali oltre 20.007,39 euro annui
  • 2020 e 2021: redditi personali oltre 20.107,62 euro annui
  • 2022: redditi personali oltre 20.449,26 euro annui
  • 2023: redditi personali oltre 21.985,86 euro annui

Chi ha un reddito inferiore a tre volte l’importo del trattamento minimo negli ultimi cinque anni o fa parte di nuclei familiari con figli minori, studenti o disabili non avrà diritto a conguagli. La Corte di Cassazione stabilisce che, una volta determinata la pensione di reversibilità spettante, si valuta il reddito personale del beneficiario escludendo alcune voci. Quindi l’INPS procederà al ricalcolo automatico di eventuali arretrati, eliminando la necessità di presentare domande specifiche.

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