×

Sam Altman da Microsoft, come cambierà OpenAI dopo le sue dimissioni?

La notizia arriva da un tweet di Satya Nadella: il CEO Sam Altman silurato venerdì scorso dalla società di ChatGPT guiderà un team sull’IA

Sam Altman non tornerà in OpenAi: guiderà un nuovo laboratorio di ricerca sull’Intelligenza Artificiale di Microsoft.

La notizia, arrivata da Satya Nadella in persona – la quale in un tweet ha annunciato il suo nuovo incarico proprio mentre OpenAI ha annunciato che il nuovo CEO sarà Emmet Shear.

L’approdo di Sam Altman da Microsoft

“Rimaniamo impegnati nella nostra partnership con OpenAI e abbiamo fiducia nella roadmap dei nostri prodotti, nella nostra capacità di continuare a innovare con tutto ciò che abbiamo annunciato durante la conferenza Microsoft Ignite e nel continuare a supportare i nostri clienti e partner. Non vediamo l’ora di conoscere Emmett Shear e il nuovo gruppo dirigente di OAI e di lavorare con loro. E siamo estremamente entusiasti di condividere la notizia che Sam Altman e Greg Brockman, insieme ai colleghi, si uniranno a Microsoft per guidare un nuovo team di ricerca sull’intelligenza artificiale avanzata. Non vediamo l’ora di agire rapidamente per fornire loro le risorse necessarie per il loro successo” ha scritto il ceo di Microsoft.

Sam Altman
Foto | Wikimedia Commons @TechCrunch – Codiciateco.it

Tweet al quale ha poco dopo replicato lo stesso Altman, ripostandolo e scrivendo: “La missione continua”, a far capire che il suo lavoro sull’AI non è certo finito.

Il CEO silurato venerdì scorso da OpenAI in una mossa che ha spiazzato il mondo tecnologico, ha trovato subito un nuovo impiego, andando a dirigere un nuovo team all’interno di Microsoft, società che in questi mesi è stata molto vicina proprio a OpenAI.

Durante la gestione Altman, infatti, i rapporti fra la società di San Francisco e Microsoft sono diventati sempre più stretti, tanto che il colosso di Readmond ha investito circa 14 miliardi di dollari nell’ex start-up.

E proprio dopo che il board di OpenAI ha deciso di silurare Altman, Nadella aveva mostrato tutta la sua preoccupazione, adoperandosi in prima persona per arginare la frattura.

Frattura che evidentemente è insanabile e da qui la scelta di portare Altman in Microsoft.
Scelta che apre molti nuovi punti interrogativi: il consiglio di amministrazione di OpenAI ha fatto fuori Altman perché stava forse traghettando la società nelle mani di Microsoft?
Adesso è una domanda molto dibattuta, nella Silicon Valley. Anche perché Altman porta in Microsoft tutte le sue conoscenze e i suoi piani, fino a tre giorni fa condivisi con OpenAI.
Questa scelta potrebbe mettere a dura prova la tenuta dell’ex no-profit di San Francisco, che recentemente è stata valutata oltre 80 miliardi di dollari.

Insieme ad Altman, finisce in Microsoft anche Greg Brockman, ex presidente di OpenAI defenestrato dal board lo stesso giorno della cacciata dell’ex Ceo.

Con il passare delle ore iniziano a formarsi le prime ipotesi su questo nuovo scenario cambiato così rapidamente, fra queste una che riguarda il mercato dei chip.

A quanto pare, infatti, Altman avrebbe recentemente “flirtato” coi produttori di chip di AI Tensor Processing Unit (TPU), che rivaleggiano con Nvidia sui microprocessori per l’Intelligenza Artificiale – una scelta che avrebbe scatenato l’ira del CDA di OpenAI -.

Sempre in questi giorni, però, Microsoft ha annunciato di aver costruito il proprio chip AI personalizzato che può essere utilizzato per addestrare modelli linguistici di grandi dimensioni e potenzialmente può evitare la costosa dipendenza da Nvidia.

Intanto in OpenAI non si respira di certo aria pulita, perché molti manager e circa 500 dipendenti sono sul piede di guerra perché non hanno digerito l’allontanamento del CEO e minacciano di andarsene in massa.

Possiamo però parlare di Mira Murati, un profilo tecnico esperta dell’intelligenza artificiale nonché sostituta di Sam Altman nominata venerdì alla guida di ChatGpt.

Ha 34 anni, è un’ingegnera meccanica e circa un anno fa è stata chief technology officer di OpenAI, dunque conosce molto bene il chatbot. Ecco che però la sua nomina è durata meno di 24 ore.

I principali investitori di OpenAI (Thrive Capital, Microsoft e Khosla Ventures), nel week end hanno chiesto il ritorno di Sam Altman come CEO, probabilmente anche per disinnescare il rischio di una fuoriuscita di dipendenti e manager qualora il papà di ChatGpt decidesse di lanciare una nuova startup.

Dopo 48 ore è stato invece scelto Emmett Shear, un vecchio lupo della Silicon Valley che ha guidato per anni Twitch, la piattaforma video per i gamers prima che venisse acquisita per quasi un miliardo da dollari da Amazon. 

Quanto a Shear non è un profilo tecnico sull’intelligenza artificiale ma sa come si fanno crescere (e si vendono) le aziende. 

Change privacy settings