Saldi estivi 2024, il negoziante può vietare di provare i capi? Le regole

Iniziano i saldi estivi 2024, vediamo le regole: il negoziante può davvero vietare di provare i capi in saldo oppure no? 

Consumatori scelgono capi d'abbigliamento in un negozio
Scelta dei capi (codiciateco.it)

A partire dal 6 luglio avranno inizio i saldi dell’estate 2024. Anche quest’anno i negozianti e gli acquirenti dei capi in saldo dovranno attendersi ad alcune regole. Regole che, in Italia, subiranno alcune variazioni da regione in regione. Scopriamo insieme quali saranno le principali regole per quest’anno, la durata delle promozioni e le più importanti limitazioni in Italia durante i saldi estivi 2024.

È ormai una tradizione consolidata quella dei saldi estivi. Sono molto gli italiani che, prima di partire per le vacanze, attendono la prima settimana di saldi per acquistare costumi, accessori, calzature e capi d’abbigliamento a un prezzo più abbordabile. Ma quali sono le regole di cui tenere conto per evitare di acquistare involontariamente capi indesiderati oppure non idonei alla nostra fisicità?

Regole per provare i capi durante i saldi estivi 2024, cosa può vietare il negoziante

Capi d'abbigliamento nel reparto donna di un negozio
Negozio d’abbigliamento (codiciateco.it)

Lo scorso anno molti acquirenti hanno lamentato un importante disagio legato dal divieto, posto da alcuni commessi, di far provare i capi da acquistare all’interno del camerino durante la stagione dei saldi estivi.

A spolverare quelle che sono le linee guida per i clienti, da non dimenticare e da ricordare – all’evenienza – a ciascun negoziante qualora quest’ultimo scelga autonomamente di discostarsi dalle regole attualmente in vigore sui saldi estivi, ci ha pensato – come ogni anno – l’associazione “Federazione Moda Italia” in collaborazione con “Confcommercio”.

Se i negozianti sono obbligati alla massima trasparenza sulle percentuali di sconto da esporre dopo averle applicate al prezzo originale del prodotto in saldo, devono anche permettere al consumatore di poter effettuare un cambio del prodotto acquistato (perché munendosi di scontrino) qualora risultasse incongruo con il desiderio iniziale del consumatore oppure con qualche imperfezione.

Al contempo, però, nonostante il potenziale disagio che una simile scelta potrebbe recare a un consumatore che avrebbe difficoltà a tornare in negozio dopo l’acquisto del prodotto, il titolare del singolo negozio può – in caso di necessità – vietare l’accesso ai camerini per i capi in saldo.

Le regole e divieti da Regione a Regione durante i saldi estivi

Come accade durante i saldi invernali, a partire dal mese di gennaio, per ogni Regione in Italia vi saranno delle piccole variazioni. Queste ultime verteranno principalmente sulle modifiche riguardanti le date di fine dei saldi estivi 2024, ma anche sulla diversità delle regole a cui dovranno attenersi commercianti e consumatori. 

Dopo aver ribadito le date d’inizio dei saldi estivi scopriamo alcuni dettagli sulla loro durata. In alcune regioni, ad esempio, i saldi dureranno fino alla fine di settembre con divieto di promozioni nelle due settimane che precedono l’inizio (es. in Valle D’Aosta), in altre regioni (come in Toscana) tale divieto verrà esteso a 30 giorni dall’inizio dei saldi, fino a un massimo di 40 giorni per quel che riguarda la Sardegna. 

Le regole per gli acquirenti, infine, restano pressoché immutate rispetto agli anni scorsi. La possibilità di cambiare un capo acquistato durante i saldi è generalmente di un minimo di 14 giorni fino a un massimo di 2 anni.

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