Realizziamo per i nostri lettori un’analisi relativa ai margini di guadagno che ci sono per il proprietario di un bar allo stato attuale delle cose.
In Italia ed in generale anche in giro per il mondo il settore dei bar gode di un ottimo stato di salute. Ovviamente, anche all’interno di una categoria che potrebbe, ad uno sguardo distratto, apparire come molto omogeneo, ci sono tante differenze da tenere in considerazione e tante varianti, per così dire. Non si può di certo generalizzare laddove esistono così tante diversità. Da una parte, infatti, ci sono i classici bar per fare colazione, quelli dove magari gustare un buon caffè o un cappuccino accompagnati da un dolce. E poi, dall’altra, ci sono i cocktail bar, dove invece trascorrere la serata, magari ascoltando buona musica.
Una differenza sostanziale riguarda anche la clientela a cui ci si rivolge. Un conto è operare con persone prese dalla routine giornaliera, un conto invece è offrire un servizio a coloro che intendono trascorrere lì la serata. Ma quanto riescono, ad oggi, ad essere realmente produttive queste realtà? Abbiamo deciso, proprio in ragione di ciò, di andare a realizzare una analisi a riguardo, usando come supporto e come base per i nostri discorsi i dati ufficiali che sono attualmente in nostro possesso e che sono da considerare come elementi ufficiali. Auguriamo per questo una buona lettura a tutti.
I dati che andremo a sottoporre all’attenzione dei nostri lettori sono frutto di una analisi di Fipe e riguardano, per l’appunto, i ricavi di un bar in Italia. In media, andando a generalizzare, queste realtà producono in media in un anno un fatturato che si aggira intorno ai 465.000 euro, pari a circa 38.700 euro mensili. Non stiamo, ovviamente, parlando di ricavi netti. A questa somma, infatti, vanno poi sottratte le varie spese di gestione e quelle operative.
Un bar accogliente di un piccolo paese, per esempio, che ha un flusso più o meno continuo di 100 clienti e che in un mese spendono circa 50 euro, produrrà ricavi per un totale di 5000 euro. In un contesto, ovviamente, semplice e con un servizio basato sull’efficienza e sulla velocità. Discorso diverso se ci si sposta in un centro molto dinamico di una grande città. Il numero di persone coinvolte sale, in questa ipotesi, a circa 250 visitatori a settimana, per una spesa per ciascuno di loro di 100 euro (i costi aumentano). In questo caso si arriva a produrre ben 25.000 euro al mese. Attenzione, però, al caso in cui si sfora il tetto del regime forfettario delle partita IVA.
La situazione cambia ancora di più se si prende in considerazione un bar di lusso dal gusto raffinato. Sale, in questo caso, la spesa per ciascuno di loro ed aumenta anche il numero di clienti. In media, in questi casi, ciascun consumatore spende 150 euro e ci sono più di 300 clienti. In questo caso, il bar può anche superare i 50.000 euro di fatturato. Anche in questo caso, vanno tolte le spese da affrontare, come quelle dei dipendenti. Ecco, in tal senso, un elenco di lavori estivi da poter fare.
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