Scopriamo cos’è il saggio grafico e perché è così importante durante il processo di analisi e la verifica di una scrittura o di una firma.
Quando si tratta di esaminare la validità di un documento scritto, di una firma e/o di una sigla, le scritture di comparazione rivestono un ruolo chiave per il consulente grafologo incaricato di condurre l’analisi. Queste scritture di confronto sono essenziali per stabilire l’autenticità o la falsificazione di un testo, e devono soddisfare una serie di requisiti specifici per essere considerate valide ed efficaci.
Scritture comparative o di comparazione: quali caratteristiche devono rispettare per essere usate nell’analisi grafologica
Perché le scritture di comparazione siano utili nell’analisi grafologica, devono possedere alcune caratteristiche fondamentali, esse devono essere:
- Autentiche (autografe): le scritture devono essere certamente autografe, come nel caso di firme autenticate da un pubblico ufficiale, da un notaio, un impiegato del Comune (come nel caso della Carta di Identità) per garantire che siano rappresentative della grafia del soggetto in questione.
- Numerose: un numero sufficiente di campioni è necessario per ottenere un confronto accurato, più scritture comparative sono disponibili e più il grafologo avrà modo di effettuare un’analisi accurata.
- Omogenee: laddove possibile, è importante che le scritture siano state vergate con lo stesso strumento di scrittura, sullo stesso tipo di carta e nelle stesse condizioni di stesura del documento in esame.
- Coeve: le scritture di comparazione devono essere coeve, ovvero contemporanee, al documento oggetto di verifica, in quanto fattori come l’età, le condizioni di salute o altre circostanze personali possono influenzare significativamente la grafia nel tempo.
In merito a quest’ultimo punto, la coevità delle scritture comparative assume una particolare rilevanza, specialmente in situazioni in cui il soggetto possa aver subito variazioni importanti nella propria grafia a causa di malattie, infortuni o altre cause. In questi casi, l’analisi di scritture che siano contemporanee al documento in verifica permette di ottenere un confronto più accurato e rappresentativo della situazione grafica del soggetto al momento della stesura del documento.
Saggio grafico: un mezzo importante ai fini dell’analisi grafologica
Il saggio grafico viene redatto richiedendo al soggetto di fornire un campione della propria scrittura. Rappresenta uno strumento utile soprattutto quando le scritture di comparazione disponibili sono scarse o insufficienti. In questo caso, il consulente grafologo può chiedere al soggetto di redigere uno scritto spontaneo seguendo modalità specifiche, per poi confrontarlo con il documento oggetto di verifica.
Il saggio grafico viene redatto alla presenza del grafologo incaricato che indica allo scrivente cosa scrivere fornendogli anche gli strumenti adatti. Ma bisogna tener presente che il saggio grafico presenta dei limiti. Essendo inevitabilmente successivo alla scrittura in verifica, spesso anche di diversi anni, riflette esclusivamente il gesto grafico attuale del soggetto. Questo può costituire un problema quando la scrittura in verifica è stata redatta molto tempo prima, poiché la scrittura del soggetto potrebbe essere cambiata.
In alcuni casi, il saggio grafico può risultare superfluo o addirittura controproducente. Se il consulente dispone già di un numero adeguato di scritture comparative che siano autografe, contemporanee e omogenee rispetto alla scrittura in verifica, l’aggiunta di un saggio grafico, redatto molto tempo dopo, potrebbe introdurre elementi estranei e non pertinenti all’analisi. Questo è particolarmente vero quando lo scritto in verifica è stato redatto in gioventù e il saggio grafico viene realizzato molti anni dopo, poiché le variazioni naturali della grafia nel tempo potrebbero complicare ulteriormente il confronto.
Ciononostante, in alcuni casi, il saggio grafico può essere un elemento importante ai fini dell’analisi grafologica. Ad esempio, quando lo scritto in verifica è stato redatto da pochi anni oppure quando la scrittura dello scrivente presenta dei tratti distintivi che non sono cambiati durante il corso del tempo, può assumere un ruolo probante ed essere decisivo per lo svolgimento del caso.
Le scritture di comparazione sono un elemento imprescindibile per l’analisi grafologica, e la loro selezione deve essere effettuata con estrema cura. Il saggio grafico, pur essendo un utile strumento supplementare, deve essere utilizzato con consapevolezza, soprattutto in relazione alla distanza temporale rispetto alla scrittura in verifica.
Solo attraverso una scelta attenta delle scritture di comparazione ed un utilizzo oculato del saggio grafico si può giungere a conclusioni affidabili e precise nell’ambito dell’analisi grafologica.
Articolo a cura della Dott.ssa Aurora De Santis, grafologa generale e grafologa forense iscritta all’A.G.P. (Associazione Grafologi Professionisti) al n. 9/171