Ryanair e il caso dell’overbooking: il passeggero sceso poteva pretendere più soldi di risarcimento?

Ryanair e il caso dell’overbooking: ecco alcune informazioni utili su come comportarsi. Scopriamo perché il passeggero poteva richiedere più soldi. 

Ryanair, l'overbooking e il caso del passeggero di Bergamo
Ryanair, corridoio e sedili di un aereo (codiciateco)

Da alcuni giorni ha fatto scalpore un video in cui Ryanair ha dovuto fare i conti con un caso di overbooking, trovando un volontario (dopo specifica richiesta) che ha deciso di abbandonare l’aereo per prenderne un altro il giorno successivo. Il volo in questione era in partenza da Bergamo verso Palma di Maiorca e quanto accaduto è risultato un fatto inusuale per una compagnia come Ryanair, solitamente molto accorta ed oculata sotto questo aspetto. Tuttavia, l’eccezione è capitata a causa del cambio del velivolo e della conseguente presenza di 8 sedili in meno, condizione che ha provocato questo disguido visto che la vendita dei biglietti è risultata al completo, dunque con la totale presenza dei passeggeri paganti che avrebbero dovuto prendere quel volo (ma con il nuovo 737max originariamente scelto, che è stato poi sostituito). 

Ryanair e l’overbooking, il caso del passeggero di Bergamo

Ryanair, il caso overbooking che ha fatto il giro del web
Aereo della Ryanair (codiciateco.it)

Come riporta ‘theflightclub.it’, esistono delle specifiche disposizioni in casi come questi: il rimborso può variare da un minimo di 250 ad un massimo di 600 €, comprendenti le varie spese da sostenere e il possibile pernottamento in hotel. Ma questo non è accaduto al banco del check-in ma addirittura dentro l’aereo, quindi si è trattato di una situazione molto diversa e per certi versi complessa, poiché la hostess ha avvisato tutti i viaggiatori già seduti sul velivolo che, senza il necessario ‘sacrificio’, l’aereo non sarebbe potuto decollare.

Il volontario ha accettato le condizioni proposte dalla compagnia, dunque scendere dal mezzo e accettare i 250 euro offerti. Tuttavia, come riporta il sito, avrebbe potuto richiedere molti più soldi, poiché si parla di cifre decisamente maggiori se il volo fosse stato cancellato per questo tipo di problematica (un minimo di 250 € a persona nel caso in cui non fosse partito, possibilità paventata dalla stessa compagnia al momento della ricerca del volontario). Al tempo stesso, in caso di notevole ritardo di arrivo alla destinazione, la compagnia sarebbe potuta andare incontro ad un risarcimento di tutti i passeggeri che ne avrebbero fatto richiesta; a conti fatti, si parla di migliaia di euro che Ryanair avrebbe potuto spendere per accontentare tutti. 

Perché se ne parla tanto? Poteva chiedere più soldi

Secondo il sito, dunque, la trattativa passeggero-compagnia sarebbe dovuta essere decisamente differente, dunque non accettando la prima proposta ma mettendo sul banco le eventuali conseguenze scatenate dall’eventuale mancata partenza. Stavolta non si parla di problematiche legate ai bagagli ma di un caso davvero raro che può capitare in qualsiasi momento e con qualunque compagnia.

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