Viene spostato in avanti il termine, inizialmente previsto al 31 luglio 2024, per il pagamento della rata numero 5 della cosiddetta rottamazione quater. La nuova data e le altre scadenze
Quando nel settembre del 2022, gli elettori italiani, diedero mandato alla coalizione guidata da Giorgia Meloni di governare il Paese il nuovo esecutivo si trovò davanti ad una scelta decisiva. La scelta era puramente, e squisitamente, di carattere economico, ma con un impatto forte e diretto sulla coesione sociale. La scelta era in ordine alla necessità di aggredire la vera zavorra dell’economia nazionale: l’evasione fiscale.
Evasione fiscale che si stima sia di media sopra gli 80 miliardi di euro l’anno con un arretrato, almeno di quello in carico all’Agenzia per le Entrata e la Riscossione, di proporzioni enormi. Quasi incalcolabile. Evasione fiscale che non è, però, solo quella dei grandi capitali finanziari ma anche, e soprattutto, di multe e mancati pagamenti di singoli cittadini e famiglie. Quella che viene definita “evasione di necessità”. Soprattutto in un Paese, l’Italia, dove la pressione fiscale tra tasse nazionali, balzelli e tasse locali è molto vicina al 50%. Ma il punto restava intonso? In che modo aggredire l’arretrato?
La scadenza della quinta rata
La scelta fatta dal Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e della maggioranza politica che ne sostiene il governo è stata quella della sanatoria con condono. O meglio di una definizione agevolata, con saldo e stralcio, di tutte le cartelle inferiori ad una certa cifra, 1000 euro, emesse nel periodo che va dal 1 gennaio 2000 al 31 dicembre 2022.
Questa scelta varata con apposito provvedimento è stata ribattezzata rottamazione quater. Nel dettaglio la quarta sanatoria della cartelle esattoriali non pagate. La rottamazione prevede una adesione formale al progetto, un calcolo di quanto resta da pagare e una rateizzazione. Rateizzazione che avviene in diciassette rate.
Le rate successive
Rate che prendono il via il 31 ottobre 2023 e che vengono chiuse, con intervalli regolari, il 31 luglio 2027. Una bella boccata d’ossigeno per i contribuenti coinvolti un importante incasso per lo Stato che altrimenti quei soldi li avrebbe persi o fatti incagliare in ricorsi e procedimenti inesigibili. Fino ad oggi, al netto di una proroga avvenuta lo scorso marzo, le scadenze sono andate in porto.
Ma per la scadenza numero 5, quella del 31 luglio 2024 per molti contribuenti sono sorte difficoltà. Per ovviare a questo stato di cose, con apposito decreto, la scadenza è stata spostata al 15 settembre 2024 con i canonici cinque giorni di tolleranza. Questo potrebbe far si che verranno spostate in avanti anche le successiva scadenza che, ricordiamo, sono alla fine dei mesi di febbraio, maggio, luglio e novembre dei prossimi tre anni