Qual è il valore del giro d’affari dei ristoranti italiani. I risultati di un recente report di Deloitte, le cifre sbalorditive.
La ristorazione è una delle voci principali dell’economia italiana, uno dei settori che continua ad attirare e ricercare personale, un comparto che continua a crescere e che ha superato con slancio la parentesi della pandemia. Ma qual è il giro d’affari dei ristoranti della penisola, qual il segmento produttivo più sviluppato?
A questa ed altre domande ha risposto il Foodservice Market Report, realizzato da Deolitte la multinazionale dei servizi di consulenza e revisione. L’indagine non riguarda solo l’Italia, ma tutto il mercato globale della ristorazione, con dati e numeri che danno un’idea dell’importanza di questo settore nell’economia mondiale. Vediamo qualche elemento interessante.
La prima cifra serve a dare un quadro del valore complessivo di questo settore imprenditoriale italiano. A livello globale la cucina Made in Italy ha un valore stimato di circa 240 miliardi di euro. Mentre in Europa il volume d’affari del settore dei ristoranti tradizionali, cioè dei full service restaurant (fsr) raggiunge i 41 miliardi, primo nella graduatoria di segmento continentale.
Rispetto allo scorso anno questo segmento ha avuto una crescita nel giro d’affari del 9,6 per cento, rappresentando il 19 per cento del mercato mondiale. Mentre Cina e Stati Uniti insieme segnano il 63 per cento del mercato globale, con un totale di circa 152 miliardi. Complessivamente la crescita mondiale del settore è stata del 5,4 per cento, superando anche i valori della fase pre Covid.
Anche da questa indagine risulta forte la presenza della cucina Made in Italy, sul totale del mercato dei full service restaurant (fsr), in paesi come Usa, Germania e Brasile (tra il 23 e il 35 per cento). Questo formato di ristorazione resta il più importante di tutto settore con una percentuale pari al 46 per cento. Un altro dato importante che emerge dal report è la presenza delle catene che a livello globale rappresentano un terzo di tutto il mercato.
Tuttavia in Italia, la loro incidenza nel mercato non supera il 10 per cento, pur segnalata in crescita annua. Il formato più diffuso globalmente nelle catene di ristorazione è il quick service restaurant (qsr), con oltre il 60 per cento, mentre in Italia rappresentano solo il 54 per cento. Al di là dei numeri, la ricerca di Deloitte dimostra che i clienti ricerchino sempre più servizi e prodotti personalizzati, con un interesse per ristoranti che presentano una componente di intrattenimento.
Anche le abitudini di consumo variano con la diffusione della settimana corta che privilegia il venerdì e dello snacking, cioè la tendenza a fare piccoli pasti durante la giornata invece di quelli tradizionali. Infine un’aggiunta per lo street food settore in crescita sostenuta e che potrebbe diventare la categoria leader nei prossimi anni.
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