Alcuni lo definiscono un vero e proprio inganno di rendimento: ecco a cosa fare attenzione quando si investe in BOT o in conti deposito.
BOT e conti deposito sono due distinti prodotti finanziari che consentono di investire denaro e risparmi a rischio limitato, nel brevissimo e nel breve periodo e con buoni rendimenti. Tra i due prodotti, una delle differenze principali riguarda la tassazione applicata a ciascuno di essi: l’aliquota applicata ai BOT sulle rendite finanziarie, infatti, è pari al 12,5%, mentre quella applicata sui conti è pari a più del doppio, ovvero al 26%.
Oltre a ciò, sui BOT non viene applicata l’imposta di bollo, a differenza dei conti deposito che invece sono soggetti ad una tassazione sul saldo medio pari allo 0,2% all’anno. L’altra differenza fondamentale tra i due prodotti è il mercato di riferimento: i BOT, infatti, sono quotati sul mercato secondario e dunque non garantiscono certezza di rendimento in caso di vendita anticipata, ovvero effettuata prima della loro scadenza.
I conti deposito, invece, non sono quotati sul mercato: i loro interessi, infatti, vengono determinati matematicamente, il che consente agli investitori di conoscere anticipatamente e con esattezza il guadagno derivante anche nei casi di vendita anticipata. Queste caratteristiche consentono agli investitori di valutare quale dei due prodotti sia il più conveniente in base ai propri obiettivi di investimento e rendita. Tuttavia, proprio in quanto al rendimento, vi è un’altra differenza fondamentale da prendere in considerazione.
BOT e conti deposito: chi sono i garanti dei due prodotti finanziari
In qualsiasi investimento, è essenziale comprendere chi sia il soggetto a cui, di fatto, l’investitore concede e presta i propri soldi. Nel caso dei BOT e dei conti deposito, i primi rappresentano un rapporto finanziario tra l’investitore e lo Stato italiano; per i conti deposito, invece, il referente è un istituto o gruppo bancario privato.
I conti deposito, inoltre, tutelano il capitale dalla possibilità di fallimento attraverso la garanzia del cosiddetto Fondo di Tutela. Tuttavia, occorre precisare che questa garanzia non è illimitata: il Fondo, infatti, in caso di fallimento dell’istituto bancario referente si impegna a restuituire all’investitore fino ad un importo massimo di 100.000 Euro. Dunque l’eventuale parte eccedente investita da un risparmiatore rischia di essere persa.
I BOT, invece, vengono garantiti dallo Stato Italiano per qualsiasi somma il risparmiatore decida di investire. Per questo è essenziale valutare con accortezza tutte le caratteristiche dei prodotti finanziari che si è intenzionati ad acquistare, in modo da bilanciare tutti i pro ed i contro e, in particolare, i potenziali rischi di rendita e di perdita, anche attraverso il supporto di un consulente esperto del settore.