Rimborso dal Fisco: non è detto che lo avrai. Se si verificano determinate condizioni le somme vengono congelate. Cosa sapere in questi casi
Agosto per la maggior parte dei cittadini italiani è il mese tanto atteso delle ferie, delle vacanze e del relax. Non c’è da dimenticare, però, che è anche il momento dei rimborsi da parte del Fisco, soprattutto per il conguaglio del 730, soldi che per molti cittadini permettono di tirare un sospiro di sollievo, anche se c’è da fare attenzione agli errori in fase di presentazione.
Proprio per questo c’è da sapere che da parte dell’Agenzia delle Entrate, in seguito al decreto Riscossione, non arrivano belle notizie. Ci sono, infatti, delle novità che bloccano, in uno specifico caso, il rimborso. Vediamo nel dettaglio cosa è successo e cosa cambia.
Nei giorni scorsi in Gazzetta Ufficiale è stato pubblicato il decreto legislativo n. 110 del 2024, detto decreto Riscossione che pone nuove norme sul sistema nazionale della riscossione per riordinarlo. Si stabilisce che il contribuente che ha dei debiti non può ricevere rimborsi fiscali da parte del Fisco, neppure se questi derivano dal conguaglio del 730.
Prima, infatti, il rimborso, senza il consenso del cittadino, non veniva intaccato dal debito. Avveniva da parte dell’agente di riscossione una proposta di compensazione e solo se l’interessato accettava, si andava a coprire il debito sospendendo l’azione di recupero. Senza il suo consenso i crediti d’imposta non erano intaccati, ma da agosto le cose cambiano.
Cosa accade adesso? L’Agenzia delle entrate, prima di erogare un rimborso superiore a 500 euro, attua una verifica sul beneficiario per controllare se ci siano a suo carico una o più cartelle di pagamento. Se è così, avvisa l’agente della riscossione, mettendo a sua disposizione le somme da rimborsare per sanare il debito.
Con le modifiche introdotte dal decreto Riscossione, dunque, si attua una compensazione quasi automatica delle somme che il cittadino deve al Fisco quando c’è un rimborso superiore alle 500 euro. Le somme che devono essere rimborsate al contribuente vengono messe a disposizione dell’agente di riscossione per attivare l’azione esecutiva.
Se il cittadino accetta la proposta di compensazione si procede al saldo del debito, se, invece, c’è un rifiuto il rimborso, comunque, non viene erogato e le somme restano congelate fino a quando il debito non sarà coperto. Sulla base della nuova normativa, dunque, per chi ha dei debiti con il Fisco e aspetta un rimborso, le cose cambiano rispetto al passato e questo non viene erogato.
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