A proposito di rimborso 730, fai attenzione a non commettere quelli che sono gli errori più comuni che possono portare a pagamento bloccato.
Siamo in una fase che risulta essere davvero molto delicata. E che queste sensazioni di timore mai come nel periodo che ci stiamo trovando a vivere accomunano tutti i contribuenti italiani. Stiamo parlando, ovviamente, della dichiarazione dei redditi, vale a dire quella fase dell’anno in cui tutti i cittadini fanno i conti con lo Stato italiano. Può capitare di avere un credito con Agenzia delle Entrate, ma può anche capitare di dover riconoscere delle cifre anche importanti al Fisco. Soprattutto per coloro i quali hanno una partita IVA e devono pagare tasse e imposte per l’anno di riferimento.
Una situazione di questa natura non può non destare più di qualche timore, come detto. Ma può anche capitare (e non è per niente una cosa rara) di aver diritto ad un rimborso. Il cosiddetto rimborso 730. Molti italiani, però, commettono degli errori grossolani che bloccano il pagamento e che impediscono a questi soldi di sbarcare, metaforicamente parlando, sul conto in questione. Andiamo, dunque, a vedere quali sono gli errori più comuni e che cosa è giusto sapere a tal proposito. Andiamo, per questo motivo, ad augurare una buona lettura a tutti.
L’errore più frequente che viene commesso riguarda l’indicazione del sostituto d’imposta. Molto spesso, infatti, viene cliccata la voce “nessun sostituto” e questo implica che il pagamento avverrà direttamente da Agenzia delle Entrate, ma a dicembre. Non lo andrà ad erogare, infatti, il datore di lavoro. Insomma, in questo caso il pagamento avviene, ma con un ritardo non di poco conto. Un altro errore molto frequente avviene quando si cambia lavoro.
Si sceglie come sostituto d’imposta il vecchio datore di lavoro, che però non può procedere con questo pagamento dal momento che nel frattempo è stato interrotto il rapporto di lavoro. Si tratta di un errore molto comune anche tra i pensionati. Vale a dire per quei casi in cui la collaborazione si esaurisce perché la persona in questione inizia ad usufruire della pensione. In questo caso, il sostituto di imposta dovrà essere direttamente l’INPS. Prima di procedere, ti ricordiamo sempre di fare attenzione ai controlli sui rimborsi 730.
Un caso particolare riguarda anche il mondo della scuola. Se per coloro i quali hanno delle supplenze fino al 31 agosto bisognerà procedere come per coloro che sono assunti a tempo determinato, per evitare ritardi o blocchi dei pagamenti i supplenti fino al 30 giugno dovranno indicare il MEF come sostituto di imposta, mentre quelli con supplenze brevi non dovranno indicare alcun sostituto di imposta. Ecco le date di riferimento nel mondo della scuola per il rimborso 730.
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