730, il rimborso tarda ad arrivare, verifica se puoi ottenerlo o se dovrai aspettare fino al 2025, qual è lo scenario che si prospetta.
Il 730 è un modello dedicato ai lavoratori dipendenti e i pensionati, viene stilato per riportare la dichiarazione dei redditi. A doverlo presentare, è chi ha ottenuto un reddito da lavoro dipendente o dalla pensione, ma anche chi percepisce redditi da terreni e fabbricati o redditi di capitale.
A non doverlo presentare, è chi ha percepito una somma non superiore a 3000 €. Il modello dovrà essere presentato entro il 30 settembre dell’anno successivo a quello di imposta, la compilazione si può effettuare online o rivolgendosi ai centri di assistenza fiscale, oppure al sostituto d’imposta dunque al proprio datore di lavoro.
In seguito alla riforma del fisco, alcune categorie che dovevano ottenere un rimborso del 730, potrebbero non ottenerlo. Il rischio è quello di un congelamento del credito d’imposta del contribuente, ciò potrebbe accadere nel momento in cui quest’ultimo avesse delle cartelle esattoriali pendenti, senza aver accettato la proposta di compensazione avanzata da parte dell’agenzia delle entrate.
Secondo la vecchia normativa l’agenzia delle entrate stila un elenco dei soggetti a credito di imposta da rimborsare, e l’elenco viene trasmesso telematicamente all’agenzia della riscossione. Sarà l’ente ad occuparsi di verificare se ci sono dei contribuenti che hanno cartelle a carico non saldate e non realizzate e su cui non ci sono provvedimenti di sospensione o sanatoria. Dopo la verifica l’agenzia della riscossione invia ai contribuenti interessati, la proposta di compensazione. Entro 60 giorni il contribuente dovrà rispondere accettando o rifiutando la proposta, se dovesse accettarla i crediti e i debiti saranno estinti. In caso di rifiuto invece le cartelle saranno a carico e il rimborso dovrebbe arrivare.
Al momento lo scenario sembra essere cambiato, infatti per quanto riguarda il rimborso se il contribuente risponde con un rifiuto alla richiesta di compensazione, i tempi per il rimborso rischiano di lievitare. Sembrerebbe infatti esserci una modifica da questo punto di vista.
In questi casi il rimborso potrebbe essere congelato fino alla fine dell’anno successivo alla proposta di conciliazione. L’agenzia della riscossione tuttavia, non ha ancora rilasciato dichiarazioni certe sull’argomento, se ciò si dovesse verificare tuttavia i rimborsi che dovrebbero arrivare in busta paga a luglio con il 730 del 2024, o a settembre per i pensionati, rischiano di essere stoppati fino al 31 dicembre 2025.
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