Come avviene la restituzione di un bonus o di un’agevolazione? Quanto tempo si ha a disposizione? Scopriamo cosa prevede la legge e come comportarsi in questi casi.
Da quello per lo psicologo a quello per i badanti, passando per tutti quelli dedicati agli over 70enni fino all’agevolazione pensata per le partite iva, in Italia sono tantissimi e tutti con requisiti differenti (principalmente reddituali ma non solo, ndr) i bonus che si possono richiedere.
Ci sono casi però in cui queste agevolazioni vengano erogate per sbaglio e che, quindi, determinati soggetti ne usufruiscano senza effettivamente averne diritto. In questi specifici casi, che comunque vanno valutati di volta in volta, è necessario restituire l’importo del bonus che si è ottenuto. Ma come fare? Quali sono le modalità e soprattutto le tempistiche in questi casi? Non c’è una solo risposta a queste domande perché, come si accennava, ogni caso è a sé.
In via del tutto generale però, possiamo dire che la legge prevede delle fattispecie che vanno a definire modalità e tempistiche di restituzione dei diversi bonus. Di seguito cerchiamo, quindi, di capire come funziona.
Se si è usufruito di un bonus edilizio -parliamo quindi di alcune delle detrazioni più richieste e sfruttate- si parla, in termini di legge, di obbligo alla restituzione della somma di cui si è usufruito. In questo caso, le tempistiche sono dettate anche dai controlli per cui si parla di:
Atro caso molto comune è la restituzione della somma che si percepisce con l’assegno unico per i figli. La restituzione della somma in questo caso, di solito, è parziale e difficilmente compre tutto il totale. L’erogazione in questo caso è strettamente legata all’ISEE e spesso si chiedono maggiorazione anche in virtù della presenza, per esempio, di un genitore non lavoratore o single. Non sempre le maggiorazioni sono previste e anche se erogate inizialmente e a seguito dei controlli sarà poi l’INPS a inviare comunicazione apposita. In questo caso i tempi di restituzione si accorciano a qualche mese.
Quando si tratta di prestazioni assistenziali erogate dall’INPS, le modalità e le tempistiche di restituzione delle somme tendono ad essere diversi rispetto ad altri casi.
Al di là delle motivazioni, che possono dipendere dalla decadenza dei requisiti richiesti o dalla scadenza dei termini previsti, quando si parla di restituzione bonus erogati dall’INPS i tempi possono arrivare anche fino a 10 anni. Questo vuol dire che, senza tener conto della somma da restituire, si hanno a disposizioni 10 anni per rinsaldare questo debito.
Come sapere se bisogna restituire l bonus? Solitamente arriva una comunicazione da parte dell’INPS e qualora non succeda e sono trascorsi i suddetti limiti temporali, l’Istituto non può più avanzare alcun diritto al rimborso.
Per quanto riguarda, invece, le modalità queste sono differenti e vanno dalla trattenuta sull’assegno di pensione alla compensazione con crediti, fino al pagamento con rimessa in denaro.
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