Conoscere la differenza tra residenza e domicilio aiuta a non commettere errori in fase di compilazione di documenti ufficiali ed importanti. Non è così scontata e non tutti sanno fare distinzione.
Indubbiamente abbiamo sentito parlare di domicilio, così come di residenza. Eppure, la differenza tra i due concetti non è sempre chiarissima. La confusione può portare a commettere degli errori in fase di compilazione di documenti anche piuttosto importanti. Spesso, infatti, è richiesto di specificare l’indirizzo di domicilio e l’indirizzo di residenza, considerando il fatto che essi possano non combaciare. Vediamo di togliere ogni dubbio in merito e facciamo chiarezza sulla distinzione.
Davanti a notifiche e atti giuridici nei nostri confronti, quali more, atti giudiziari, cartelle esattoriali, è importante saper riconoscere la differenza tra domicilio e residenza, per poter indicare l’indirizzo corretto e fare in modo che arrivino nel posto giusto tutte le comunicazioni.
Nella maggior parte dei casi, l’indirizzo di domicilio non differisce da quello della residenza. Questo accade perché le persone normalmente risultano domiciliate laddove hanno la residenza e viceversa. Tuttavia, esistono delle situazioni nelle quali i due indirizzi sono differenti, si pensi al caso di studenti, giovani fuori casa di famiglia o lavoratori pendolari. In base alla definizione giuridica, consideriamo il domicilio quell’indirizzo presso il quale la persona “ha stabilito la sede principale dei suoi affari ed interessi”. Ammettiamo che questa affermazione possa risultare fuorviante, in quanto conduce la mente a pensare al luogo dove si svolge l’attività lavorativa. In realtà con “affari ed interessi” si intendono anche questioni affettive, sociali e relazionali.
Chi lavora o studia fuori, ad esempio, avrà il domicilio laddove trascorre la maggior parte del tempo, come in un’abitazione (provvisoria o più o meno costante nel tempo) nella quale si alloggia. Al contrario, la residenza è un concetto strettamente legato all’iscrizione anagrafica del luogo. Nel posto dove si risulta “anagraficamente”, si sceglierà il medico di famiglia, si effettueranno le pubblicazioni di matrimonio, si voterà, si presenteranno certificati anagrafici ecc. Per comodità, si tende ad avere la residenza nello stesso Comune e presso lo stesso indirizzo nei quali si abita, quindi si è domiciliati e si risulta all’anagrafe nello stesso posto. Non mancano dei casi in cui, avendo la certezza che il domicilio sarà provvisorio, si sceglie di lasciare la residenza laddove poi si farà ritorno. Sarà presso il domicilio che dovranno essere ricevute le comunicazioni ufficiali. Conoscere la differenza tra i due concetti aiuta a non fare confusione al momento della dichiarazione della propria posizione. Vedi anche cosa si rischia se non si comunica il cambio di residenza.
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