Chi effettua la disdetta prima della scadenza naturale va incontro a sanzione: la protesta delle associazioni di consumatori
Dal 1 gennaio 2024 i fornitori di luce e gas possono imporre una penale per il recesso anticipato dalla tariffa prevista dal contratto come prevede la Delibera Arera datata 6 giugno 2023. Tale decisione si lega al quella dell’importantissimo cambiamento che si è avuto con la fine del mercato tutelato. Anche se i prezzi nei mercati all’ingrosso sono in ribasso, il fatto che ora famiglie e imprese potrebbero pagare una penale, è una nuova sfida in questo periodo già difficile per chi deve coprire tali costi.
Recesso anticipato contratti, il calcolo in base ai mesi mancanti alla fine
La Delibera dell’Arera prevede però che imporre un costo aggiuntivo al cliente nel caso in cui voglia cambiare fornitore e recedere l’accordo sottoscritto, deve essere chiaro fin da subito. Inoltre la penale deve essere proporzionata alla perdita economica subita dal venditore.
Gli oneri possono essere applicati ai contratti della durata determinata e a prezzo fisso, quindi tipicamente quelli a 12 o 24 mesi, ai contratti a tempo indeterminato che solitamente hanno un prezzo fisso per un periodo di tempo specifico e per cui le penali possono essere applicate limitatamente a questo arco temporale.
I fornitori comunque devono rendere chiari gli oneri previsti che vanno specificati nel contrato nella sezione “modalità e oneri per il recesso“, con la firma anche del cliente, in modo che questi sia ben a conoscenza. Per fare un esempio, un contratto della durata di 12 mesi, il costo di recesso sarà diverso se la richiesta viene presentata dopo il primo mese rispetto a quanto mancano 2 o 3 mesi alla fine.
Inoltre bisogna anche comunicare la modifica per i contratti già attivi e provare che i recessi anticipati portino ad una perdita economica e essa a quanto ammonta. Detto in altre parole, il valore preciso delle penali non è ancora definito.
Non mancano ovviamente le critiche dei consumatori che richiedono l’intervento da parte di enti come l’Antitrust. Lo hanno fatto in modo particolare alcune associazioni come l’Unione Nazionale Consumatori e il Codacons che hanno definito queste penali “una vergogna”. Contro la Delibera dell’Arera sono previsti anche ricorsi in sede amministrativa perché tale considerati ingiustificati nel contesto attuale di volatilità e aumenti delle tariffe energetiche.