Quota 87, tutte le novità per andare in pensione nei prossimi anni

Come si andrà in pensione nei prossimi anni? Che aspettative ci sono? Nonostante i ritocchi determinate dalle varie condizioni, ci sono buone notizie per chi a breve arriva a fine carriera.

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Nei prossimi anni si potrà andare in pensione con quota 87, ecco come funziona (CodiciAteco.it)

Il tema delle pensioni è da sempre uno dei più spinosi nel nostro Paese, soprattutto considerando che in Italia ormai gli anziani superano non solo il numero degli occupati, ma anche i nuovi nati. Un dato allarmante considerando che il nostro sistema pensionistico si basa su un patto intergenerazionale, per cui per i lavoratori di oggi pagano contributi per sostenere le pensioni di questi anni e i futuri lavoratori faranno così per i pensionati del futuro e così via.

Va da sé che se i pensionati aumento e i lavoratori diminuiscono, il sistema va in sofferenza non ci sono soldi per pagare le pensioni e tutti il sistema assistenziale ad esso collegato -come tredicesime e quattordicesime- ragion per cui aumenta sempre di più quella che è l’età pensionabile con la richiesta di contributi da versare. Attualmente il sistema pensionistico è regolato dalla cosiddetta legge Fornero; si tratta di una legge molto contestata, soprattutto dall’attuale Governo che però non riesce proporre un’alternativa valida, per cui la pensione di vecchiaia è posta a 67 anni anagrafici con 20 anni di contributi e quella anticipata richiede, indipendentemente dall’età anagrafica, 42 anni e 10 mesi di contributi versati. C’è però un ma, si chiama quota 87 e nei prossimi anni permetterà a molti di accedere più facilmente alla pensione.

Previsioni per le pensioni, fino al 2026 ci sarà quota 87

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Le pensioni fino a 2026 entreranno nella cosiddetta quota 87 (CodiciAteco.it)

Insomma per le pensioni mancano i fondi ed è questo il motivo principale per cui si alza sempre di più l’asticella per l’età pensionistica, ma non solo perché ad influire è anche l’aspettativa di vita.

Ogni anno, infatti, l’INPS rilascia uno studio che stima di quanto aumenti l’aspettativa di vita delle persone negli anni successivi; la crescita esponenziale che si è avuta negli ultimi decenni è uno uno dei fattori che maggiormente ha influenzato le decisioni riguardanti le pensioni. Ed è proprio in questo senso che qualcosa sta cambiando.

Il un report pubblicato dalla Ragioneria di Stato qualche settimana fa si può chiaramente evincere che, a causa degli effetti della pandemia, l’aspettativa di vita delle perone si sta fermando. Si parla di mesi, praticamente nulla rispetto alle previsioni in anni dei decenni precedenti. Questo ovviamente influenzerà le pensioni imminenti.

Quota 87, età anagrafica e contributi

L’ultimo report, del 2019 quindi pre-pandemico, bloccava l’aspettativa di vita fino al 2027 anno in cui dovrebbero entrare in scena nuovi cambiamenti e la poneva a +2 mesi circa per pensionato. Ma a questi si aggiungono ora i nuovi dati della Ragioneria di Stato per cui i requisiti anagrafici e i contributi richiesti in versamento potrebbero cambiare ancora. Nei fatti almeno fino al 2028 si potrà in pensione con quota 87 e cioè quel meccanismo che pone some requisito minimo per la pensione gli 87 anni da sommare tra età anagrafica e contributi versati. A conti fatti, quindi, la pensione di vecchiaia potrebbe arrivare anche prima dei 67 anni previsti oggi dalla legge Fornero.

In ogni caso sul sito dell’INPS è presente un simulatore di pensione che permette ai lavoratori di oggi di capire quali sono le prospettive pensionistiche (ricordandosi comunque che il simulatore tiene conto degli scenari attuali che possono sempre cambiare in futuro).

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