Il bonifico che insospettisce l’Agenzia delle Entrate, prestare cautela con questo tipo di operazione di trasferimento di denaro.
Una delle operazioni bancarie più comuni e più diffuse è senza ombra di dubbio il bonifico. Si tratta dello spostamento di una somma di denaro da un conto corrente all’altro di due soggetti diversi. Avviene di solito da un istituto bancario all’altro, ma può verificarsi anche da conti intestati alla stessa persona. In tal caso si parla di giroconto
Ormai con la diffusione del conto corrente on line e con la pratica dell’home banking, le transazioni di denaro e molte delle operazioni bancarie più comuni si effettuano sul sito web dell’istituto bancario o attraverso l’applicazione mobile della banca. Questo vale naturalmente anche per i bonifici emessi direttamente on line.
Bonifico, cosa fa scattare le verifiche dell’Agenzia delle Entrate
I bonifici come altre operazioni finanziarie sono sotto il controllo dell’Agenzia delle Entrate, ma soltanto in determinati circostanze. Non esiste un importo oltre il quale ci siano problemi particolari, sempre che il movimento di denaro corrisponda al profilo del correntista. Operazioni eccessive far scattare dei controlli. Ma il vero rischio nell’effettuazione dell’operazione è un altro.
Qualsiasi acquisto di beni e servizi avviene ormai normalmente mediante bonifico che, per la sua natura, è uno strumento tracciabile e verificabile dagli organi di controllo e dalle autorità . Attenzione deve essere prestata in particolare alla causale che deve essere chiara, dettagliata e corrispondere alle motivazioni concrete della transazione di denaro, soprattutto se ingente.
Ma i controlli dell’Agenzia delle Entrate ci sono in particolare in un altra situazione. Esistono infatti dei limiti per i bonifici con l’estero. I privati che effettuano un bonifico verso un conto corrente estero devono compilare la Comunicazione Valutaria Statistica (CVS), per importi che vanno oltre i 12.500 euro. Anche i bonifici in entrata provenienti da conti correnti extra Unione Europea sono posti sotto controllo. Inoltre ci sono delle limitazioni da rispettare.
Infatti in questo caso la banca è tenuta a segnalare il movimento, se supera i 15mila euro, direttamente all’Agenzia delle Entrate. Quindi è necessario prestare attenzione a queste transazioni ingenti e motivare dettagliatamente i movimenti di denaro. Questo Ente ha il potere di controllare tutti i pagamenti e i bonifici, compresi quelli su e da conti esteri.
Da ricordare comunque che oltre la soglia dei 5mila euro la banca deve segnalare un movimento di denaro all‘Unità di informazione finanziaria della Banca d’Italia. Le segnalazioni non fanno scattare in automatico i controlli del Fisco. Ma questo ha accesso all’Anagrafe dei conti corrente, con i controlli che scattano sui bonifici ricevuti (non ci sono su operazioni in uscita a meno che non vi siano sospetti di operazioni illecite o di evasione fiscale).