Invalidità civile, quali soggetti hanno diritto agli arretrati. Una possibilità da non sottovalutare assolutamente.
L’ordinamento italiano prevede che le persone risultano inabili al lavoro e non hanno i mezzi necessari per vivere abbiano comunque diritto al mantenimento e all’assistenza sociale. Da questo principio riconosciuto anche dalla Costituzione derivano delle tutele economiche per coloro che sono certificati come invalidi da specifiche commissioni mediche.
L’invalidità civile quindi è una prestazione di tipo assistenziale che non a che fare con la carriera lavorativa e l’anzianità contributiva del richiedente. Infatti i soggetti che rientrano in determinati parametri medici e reddituali possono richiederla all’INPS. Non si deve confondere con l’invalidità ordinaria che invece è una misura previdenziale che lo Stato eroga in base ai versamenti contributivi effettuati. Ma in che caso i beneficiari di invalidità civile possono richiedere gli arretrati?
Invalidità civile, la possibilità degli arretrati
Gli arretrati per l’invalidità civile sono connessi alla possibilità dalla maggiorazione introdotta nel 2001, il cosiddetto incremento al milione. L’obiettivo del legislatore era garantire al beneficiario dell’invalidità civile un trattamento economico pari almeno a un milione di lire. Con l’introduzione dell’euro il milione di lire è arrivato attraverso varie rivalutazioni a 401,72 euro al mese.
I soggetti interessati sono invalidi civili, ciechi e sordi assoluti. Esistono dei limiti di reddito per la fruizione della maggiorazione. Quest’anno le soglie previste sono 4.333,29 per la maggiorazione piena; 9.555,65 per la maggiorazione ridotta; 11.280 euro per la maggiorazione piena da coniugati; 16.502,98 euro per la maggiorazione ridotta da coniugati. Fino al 2020 l’INPS erogava questa maggiorazione solo a chi aveva più di 60 anni (invalidi civili totali, ciechi e sordi assoluti).
Dal luglio 2020 spetta anche ai maggiorenni delle tre categorie di invalidità civile. Questi hanno ricevuto in automatico i rimborsi, ma a molte persone la somma non è arrivata pur avendone diritto. Ad averne diritto, sono coloro che alla data del luglio 2020 avevano già compiuto 60 anni di età e rientravano nei limiti di reddito.
Gli arretrati si calcolano sottraendo dalla somma massima della maggiorazione sociale per l’anno di riferimento, la cifra ricevuta. Il risultato è da moltiplicare per il numero di mesi a partire dal luglio 2020. Gli arretrati possono essere richiesti fino a un anno dal luglio 2020. Ma se l’invalido ha compiuto 60 anni prima della maggiorazione sociale, il limite di anni passa a 5.
La domanda per gli arretrati, con un documento che dimostri di avere 60 anni compiuti nel momento dell’introduzione della maggiorazione sociale, va presentata all’INPS, seguendo l’apposita procedura e utilizzando la modulistica presente sul sito. Altrimenti considerando la complessità dell’iter, si può richiedere l‘ausilio di un Ente di patronato.