A proposito di assegno di mantenimento, ecco fino a quando bisogna pagarlo e qual è la data da tenere come riferimento per la fine di questo strumento.
Sono tanti gli aspetti da considerare a proposito di un divorzio. Ancor di più nel momento in cui in una famiglia ci sono dei figli, che rappresentano un lato della famiglia da tutelare a da proteggere in senso assoluto. La priorità, in tal senso, deve essere sempre il loro benessere. A prescindere, ovviamente, dall’età. Questo, però, diventa particolarmente importante nel momento in cui i figli sono piccoli e, di conseguenza, sono più esposti a dei traumi ed hanno meno strumenti di difesa davanti a notizie negative. Chiaramente il discorso in questione riguarda anche la questione relativa al lato economico.
Un genitore, infatti, anche in caso di divorzio o di separazione devono comunque provvedere ai figli e lo strumento in questione è a dir poco noto. Stiamo parlando, chiaramente dell’assegno di mantenimento. In molti sono convinti, in maniera erronea e sbagliata, che esso vada versato fino al compimento dei 18 anni. Le cose, purtroppo o per fortuna a seconda dei casi e dei punti di vista, non stanno così. Si smette di pagare nel momento in cui il figlio riesce a rendersi autonomo dal punto di vista economico. La Cassazione, però, ha fissato anche un termine anagrafico da considerare, a prescindere dallo status economico del figlio. Andiamo a vedere quale.
Assegno di mantenimento: quando posso smettere di pagare
Come detto in precedenza, si smette di pagare questo assegno nel momento in cui il figlio raggiunge la propria autonomia dal punto di vista economico. In tal senso, però, c’è un aspetto da tenere in considerazione non di poco conto. La Cassazione, da questo punto di vista, fissa un termine anagrafico non di poco conto. Nel momento in cui il figlio raggiunge una età compresa tra i 30 ed i 35 anni, allora in questo caso cessa di percepire questo aiuto. A prescindere dalla sua posizione lavorativa.
Si presume, infatti, che a quella età si sia autonomi e si abbia una propria posizione anche in termini professionali. Anche se lo stato di disoccupazione è involontario, infatti, si presume che se si è senza un lavoro a quella età il motivo sia da ricercare in un atteggiamento poco attento rispetto al mercato del lavoro in generale. In caso di disoccupazione volontaria, invece, il diritto decade subito. Andiamo a vedere invece cosa accade se il figlio lavora, ma prima ti ricordiamo cosa succede se non paghi l’assegno di mantenimento.
Assegno di mantenimento, cosa succede se il figlio lavora
Il fatto che il figlio abbia trovato un impiego non implica che, in automatico, si debba smettere di pagare l’assegno di mantenimento. Servirà, infatti, rivolgersi al tribunale che dovrà poi eventualmente emettere una sentenza che vada a cancellare l’obbligo di versare l’assegno di mantenimento. In conclusione, ecco cosa sapere su assegno di mantenimento e tasse.