La procedura per la donazione di una casa ai figli è stabilita ai sensi di legge in tutti i suoi passaggi, compresi gli oneri economici.
Quando si parla di donazione in senso generale, si pensa ad un gesto di generosità, fatto nei confronti di familiari o amici, un gesto gratuito senza costi ulteriori. Ma non è sempre così. Se si tratta di donare un immobile, gli oneri di donazione sono a carico del donatore (chi fa la donazione), mentre invece il donatario (chi la riceve) legalmente deve esclusivamente assentire all’atto.
La donazione di un immobile si distingue dalla compravendita proprio perché non esiste uno scambio economico tra le due parti dettato dal libero mercato. Tuttavia non è completamente gratuita. Esistono una serie di imposte e di spese che devono essere messe in conto quando si intende avviare la pratica. Questi sono state modificate dalla legge nell’arco dei vari anni. Pensiamo a esempio che la donazione ha bisogno dell’intervento di un notaio che deve stilare un atto publbico con i costi dell’operazione.
Quando conviene donare una casa e quanto costa
La donazione di un immobile non deve avere necessariamente vincolo parentale tra le due parti per essere valida. Tuttavia se il donatario è un soggetto svincolato dai legami di sangue o familiari, in sede di successione, dopo il decesso del precedente proprietario, si potrebbero sollevare questioni legali.
Nel caso invece in cui il beneficiario sia un figlio la validità è maggiormente blindata. Anche se non necessariamente priva di rappresaglie successive qualora gli altri figli decidano di impugnare la questione. Ed è proprio per motivi legati all’eredità che solitamente si opta per le donazioni ad un figlio, di modo che il bene esca dall’inventario della successione con tutte le sue complicazioni annesse.
La donazione a titolo gratuito non è priva di spese. Esiste una franchigia al di sotto della quale non sono presenti imposte dirette sul valore dell’immobile. Ciò significa che ne sono esenti le case con un valore inferiore al milione di euro. Superata la cifra della franchigia, si deve pagare il 4 per cento sul valore eccedente.
Ma le tasse non sono l’unica spesa. Ad esse si deve aggiungere l’imposta di registro di 230 euro, l’imposta di bollo di 200 euro e le spese di trascrizione dell’atto di 90 euro. A questo si deve sommare il costo più oneroso: la ratifica dell’atto formale presso uno studio notarile.
Le spese possono variare notevolmente in base a diversi fattori, tra cui il valore di mercato dell’immobile e l’onorario del professionista. Facendo una stima basata sui costi del 2024 si può affermare che donare una casa al proprio figlio comporta delle spese che possono variare tra i 2mila ed i 5mila euro in totale.