Hai una Postepay? Occhio al saldo perché molti clienti stanno ricevendo questa comunicazione in merito proprio alla cifra presente sulla carta. Ecco di cosa si tratta
Tra le varie carte a disposizione in Italia per gestire i propri soldi, Postepay resta tra le preferite nonché le più diffuse sul mercato nostrano. Questione di immediatezza e comodità, soprattutto per i meno giovani che fanno facilmente riferimento a Poste italiane per qualsiasi evenienza, ma anche molti delle nuove generazioni fanno sempre più riferimento al servizio: questione di comfort appunto, costi alla portata e reperibilità di ATM postali in qualsiasi territorio.
Con la gestione del conto via app Poste, poi, il tutto è diventato ancor più rapido e agevole. E man mano l’azienda si evolve sempre di più per tenersi al passo con un’era sempre più digitale e tecnologica, così negli ultimi due anni è arrivato per esempio anche il prelievo cardless che ha reso più agevoli e sicuri i prelievi. Si tratta della possibilità di prelevare contanti senza l’utilizzo della carta ma con appena l’applicazione di Poste. Una delle tante opportunità convenienti garantite al pari di pagamenti P2P, bonifici istantanei e tanto altro ancora.
Ecco perché nonostante gli anni e al netto di sempre più competitors, spesso con offerte anche migliori, la Postepay continua ad essere un riferimento nel Bel Paese. Come noto esistono due tipologie di questa carta: la versione Standard, gratuita annualmente e al solo costo di emissione di 10€, senza però IBAN e con la quale si pagano i prelievi e possono essere accantonati appena pochi soldi; e la Evolution per la quale il discorso è differente – il cui prezzo annuale è salito da 10€ a 15€ per i nuovi clienti – in quanto impostata come un vero e proprio conto corrente low cost.
Per quanto riguarda le Postepay così come qualsiasi altro conto, importante è sempre tenere conto del saldo disponibile. Sia perché dai 5.000€ in poi scatterebbe l’imposta di bollo, ma anche perché con credito insufficiente vi giungerebbe la comunicazione di Poste italiane – che sta già arrivando a molti – per credito insufficiente per sostenere il canone annuale. Diversamente da alcune banche la somma non si divide per 12 mesi ma, essendo contenuta, si paga in un’unica soluzione.
Tuttavia in caso di mancanza non vi verrebbe subito chiuso il conto: in questi anni Poste ha sempre anticipato la somma necessaria con la cifra poi riscattata al primo accredito sulla carta. Nel sollecito Poste però appare una dicitura da non sottovalutare: “Effettua una ricarica almeno di importo pari al canone per tornare ad usarla“, lasciando intendere dunque a una scadenza oltre la quale potrebbero esserci problemi. Chi dovesse dimenticare o ignorare, alla lunga, potrebbero ritrovare la loro Postepay non più utilizzabile.
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