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Quando un abuso edilizio viene considerato tenue

Abuso edilizio, le caratteristiche per considerarlo tenue. Che cosa prevede la normativa in vigore al riguardo.

progetto
Difformità tra progetto e stato di fatto, un abuso edilizio – codiciateco.it

L’abuso si configura quando si realizzano interventi edilizi in difformità da alcune prescrizioni urbanistiche e amministrative, con la conseguenza di sanzioni anche gravi. In taluni casi le sanzioni assumono carattere penale. L’abuso edilizio infatti è un illecito amministrativo fino a reato penale. Esistono però delle condizioni nelle quali le autorità valutano un abuso edilizio tenue, con effetti ridotti nei confronti dei soggetti coinvolti.

Questa distinzione tra abuso lieve e grave è fondamentale perché determina le sanzioni applicabili. Gli interventi in edilizi, quindi, devono avvenire con la piena consapevolezza delle conseguenze dei lavori, considerando che esiste l’edilizia libera che in genere riguarda piccoli interventi di miglioramento e di manutenzione della casa (per esempio la sostituzione del serramento interno ed esterno della casa, oppure il rinnovamento dell’impianto igienico e idro-sanitario).

Abuso edilizio, come  si determina il carattere lieve dell’illecito

costruzione in muratura
Abuso edilizio, le sanzioni che si rischiano – codiciateco.it

Un abuso edilizio è considerati lieve quando gli interventi effettuati senza permessi e autorizzazioni, previste dalla normativa edilizia, incidono su componenti specifiche dell’immobile senza modificare le sue parti essenziali . Detto questo si deve aggiungere che la definizione di tenuità dell’abuso edilizio non è semplice e che la valutazione dell’autorità giudiziaria avviene caso per caso.

Dal punto di vista penale non c’è punibilità secondo alcuni criteri che sono l’occasionalità dell’abuso, l’esiguità del danno procurato e la pericolosità delle procedure di comportamento. Per esempio possono essere considerati tenui piccoli interventi come la realizzazione di modifiche interne non strutturali (la costruzione di un nuovo vano o l’abbattimento di un tramezzo).

Oppure la costruzione di piccoli manufatti come un piccolo gazebo o una serra di dimensioni contenute. Anche la realizzazione di una porta o di una finestra possono essere considerati abusi tenui. Ma si valuta caso per caso. Se l’abuso tenue rientra nella misura del 2 per cento del tetto di tolleranza tra progetto e stato di fatto, si rientra nella sanatoria automatica dell’abuso.

Nel caso invece si superi questa misura, anche per abuso lieve, occorre richiedere la sanatoria al Comune e versare le sanzioni relative che sono calcolate in base all’entità dei lavori non autorizzati. Non richiedere la sanatoria del lavoro effettuato può comportare la demolizione di quanto realizzato e il ripristino della situazione precedente l’intervento.

Le sanzioni pecuniarie per un abuso di entità tenue variano tra i 5mila e gli oltre 10mila euro. Senza dimenticare il ripristino dello stato precedente, a carico di chi commette l’illecito. Quindi prima di realizzare qualsiasi intervento edilizio, è sempre consigliabile consultare un tecnico abilitato per verificare la necessità di ottenere un permesso  o di presentare una SCIA (Segnalazione certificata di inizio attività).

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