Dopo aver effettuato la dichiarazione dei redditi non aspettarti subito il rimborso. Scopri quando scattano i controlli e per quali motivi
Tempo di dichiarazione dei redditi e di rimborsi sul modello 730. Chi ha già inviato la documentazione nel mese di maggio è in attesa del rimborso in base ai calcoli fatti con la richiesta di detrazione, nella quale rientrano anche le spese veterinarie. ù
C’è da sapere però che l’Agenzia delle Entrate controlla tutto in modo rigoroso e prima di effettuare gli accrediti per i rimborsi deve fare i controlli del caso. L’erogazione, infatti, rimane in sospeso se il Fisco ordina di controllare una precisa situazione che appare in dubbio.
Ma con quali estremi scattano i controlli? Lo ha precisato l’Ente in un provvedimento ad hoc. Vediamo di quali si tratta e cosa bisogna sapere in merito.
Controlli sul rimborso 730: scattano per due motivi
I controlli del Fisco sul rimborso del 730 scattano quando si verificano, come ha precisato l’Agenzia delle Entrate nel provvedimento n. 267777/2024, degli “elementi di incoerenza”. Due sono le situazioni “dubbiose” che richiedono degli accertamenti integrativi: quando il rimborso è superiore a 4000 euro e quando la dichiarazione precompilata viene modificata in particolare con dati che incidono sulla determinazione del reddito o dell’imposta.
Con l’avvio dei controlli il rimborso viene bloccato in automatico e resta tale in attesa della verifica che può avvenire entro 4 mesi. Tempi lunghi ma non troppo e che rientrano nelle indicazioni di legge. Il rimborso, infatti, deve essere erogato entro 6 mesi dal momento della trasmissione del modello 730.
È per questo che i controlli sono mirati e automatici, riferiti a tutti i cittadini, sia quelli che presentano la domanda in autonomia che quelli che si rivolgono ad un Caf o ad un commercialista.
Come capire che sono in atto i controlli
Se sono in atto dei controlli sulla propria dichiarazione dei redditi, il contribuente come fa a capirlo? È l’Agenzia delle Entrate che inforna direttamente il cittadino se ha presentato la domanda in autonomia oppure il Caf o il commercialista che ha inviato la documentazione per proprio conto. Se vengono trovate delle discrepanze nei dati presentati, il contribuente dovrà, prima di ricevere i rimborsi che gli spettano, regolarizzare la situazione IRPEF.