Non solo stipendi e pensioni ma anche Naspi: con l’arrivo del mese di aprile si aspetta con ansia anche la disoccupazione: ecco quale sarà la data pagamento
Benedetta la Naspi, nonché Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego. Si tratta infatti di un ammortizzatore sociale fondamentale per la sopravvivenza di un lavoratore e la sua famiglia che si è ritrovato, non per sua scelta, improvvisamente senza lavoro. Sarebbe terribile altrimenti senza questa soluzione ponte garantita dall’INPS: l’ex dipendente si ritroverebbe infatti senza più uno stipendio e – in attesa di trovare una nuova occupazione – senza la possibilità di pagare spese fisse come affitto e bollette e in difficoltà anche per acquisti di prima necessità.
Introdotta nel 2015 in sostituzione della precedente Aspi e mini Aspi, tale misura è stata ufficializzata proprio per evitare tutto questo e supportare chi perde il lavoro per il fallimento di un’azienda o per difficoltà economiche della stessa che è stata costretta a fare un taglio del personale per la sopravvivenza. Con questo contributo chi è licenziato si ritrova a percepire quasi lo stesso stipendio per un determinato periodo di tempo, nel corso del quale però l’importo calerà ma mano, ma sufficiente per trovare nel frattempo una nuova sistemazione con una relativa tranquillità.
La Naspi non spetta ai lavoratori autonomi ma ai dipendenti con contratto determinato e indeterminato, apprendisti, soci di cooperativa con rapporto di lavoro subortinato e dipendenti pubblici con contratto determinato oltre ad altre categorie specifiche. Bisogna presentare domanda entro 68 giorni per ottenerla e spettano fino a 24 mensilità massimo, quindi rivelandosi per molti – in base al precedente contratto uscente e i contributi versati negli ultimi anni – praticamente due anni con cui traghettarsi così fino a una nuova meta definitiva.
L’importo, tuttavia, cala del 3% a ogni mese a partire del sesto mese fino a raggiungere un minimo estremo negli ultimi mesi prima del decadimento dell’aiuto. In alcuni casi è possibile ottenerla anche in caso di mancato licenziamento come in presenza di una maternità, con la donna lavoratrice che può dimettersi ottenendo comunque la Naspi specialmente se la gravidanza è considerata a rischio. Anche in questo caso spettano comunque due anni di sostegno, permettendo così alla donna di riorganizzarsi al meglio e senza impellenti preoccupazioni nei primi mesi di vita del nascituro.
Detto questo, per chi è già esperto della questione avendola vissuta in primissima persona, la domanda è un’altra: quando arriverà la Naspi nel mese di aprile? Perché l’ansia è particolare a questo giro considerando le inevitabili spese extra per le festività di Pasqua. La risposta è fondamentalmente sempre la stessa, in quanto c’è un periodo di riferimento ma non esiste un vero e proprio calendario INPS per questi tipi di pagamento: appuntamento a metà mese in genere, col pagamento che giungerà tra lunedì 15 e venerdì 19 aprile salvo sorprese.
Tuttavia molti dipende anche da quando è stata presentata la domanda, perché c’è anche chi potrebbe riceverla prima. Basta regolarsi sui mesi antecedenti: il periodo sarà infatti sempre lo stesso e potrà variare al massimo di 1-2 giorni. Per avere la certezza, tuttavia, basta consultare la data effettiva tramite il fascicolo previdenziale dell’INPS nella propria area personale: il giorno indicato sarà quello del pagamento.
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