Vivere in condominio non significa non potersi abbandonare a feste divertenti e coinvolgenti: l’importante è rientrare nel rispetto di queste regole.
Chi vive in un condominio, sa che è obbligatorio il rispetto di alcune regole. Queste possono influire su alcune libertà che ci si vorrebbe prendere in caso di festeggiamenti ed eventi ospitati all’interno dell’appartamento. Purtroppo, ciascun condomino non può ignorarle ed è tenuto al loro rispetto, se vuole evitare il sorgere di problemi con gli altri abitanti, il proprietario e l’amministratore.
Nel periodo delle vacanze o in occasione di festività quali Natale, Capodanno, Pasqua o compleanni vari, può capitare di voler ospitare una festa nel proprio appartamento. Vivere in condominio non significa non potersi abbandonare a festeggiamenti né vige l’obbligo di chiedere alcuna autorizzazione. Tuttavia, è importante non correre il rischio di creare disturbo della quiete pubblica.
Feste in condominio, quali sono le regole
Normalmente le regole in vigore all’interno di un condominio sono stabilite dalla stessa assemblea. E’ probabile che siano state approvate delle clausole che vietino di far rumore in determinate ore della giornata: solitamente si tratta del primo pomeriggio e delle ore serali e notturne.
Qualora nessun regolamento interno stabilisca gli orari del silenzio, la norma da seguire è quella stabilita dall’articolo 844 del Codice Civile: “Il proprietario di un fondo non può impedire le immissioni di fumo o di calore, le esalazioni, i rumori, gli scuotimenti e simili propagazione derivanti dal fondo del vicino, se non superano la normale tollerabilità, avuto anche riguardo alla condizione dei luoghi.”
Significa che nel caso in cui non venisse stabilito un orario specifico in cui non fare rumore, qualsiasi genere di rumore ritenuto tollerabile può essere emesso. Normalmente, la soglia di tollerabilità è fissata a 3 decibel. In caso di abuso e disturbo della quiete pubblica, l’articolo 659 del Codice Civile stabilisce le conseguenze, dichiarando la punizione con l’arresto fino a tre mesi o l’ammenda da 103 euro fino a 516 euro. Anche gli stessi vicini di casa possono agire legalmente nei confronti del condomino rumoroso e richiedere un rimborso dei danni.