Alcune categorie di pensionati avranno diritto a portare a casa la tanto desiderata quattordicesima: ecco quando arriverà sui loro conti.
Per molte persone, la pensione è vista come una sorta di punto di arrivo, dal momento che si può accedere solo dopo anni di lavoro o comunque con una certa età. Lo stress della vita è tale che il mondo del lavoro dopo un po’ di tempo diventa insostenibile. Si tratta, dunque, molto spesso di un momento di relax dopo tanta fatica e rappresenta uno strumento che viene elargito in tredici mensilità. Come se fosse, per l’appunto, uno stipendio di lavoro regolare. Come anche succede nel privato nel mondo del lavoro, anche in questo caso per alcune categorie di persone è possibile ottenere una ulteriore mensilità.
Stiamo parlando della cosiddetta quattordicesima. Anche nel mondo del lavoro non è così comune, e si tratta di una mensilità davvero molto interessante che, come detto, spetta però solo a qualcuno. Come è noto, prima di procedere e di andare nel dettaglio, si può andare in pensione non prima dei 67 anni di età, a prescindere poi dall’esperienza fatta in ambito lavorativo e dai contributi versati. Inoltre, il minimo che si può percepire (informazione fondamentale nel prosieguo di questa analisi) è pari a 598,61 euro, per un totale di 7.781,93 euro all’anno. Andiamo a vedere, dunque, chi ha diritto alla quattordicesima.
La quattordicesima, come è normale che sia, rappresenta una somma aggiuntiva che viene riconosciuto nel corso dell’anno di riferimento rispetto alle tredici mensilità di pensione che vengono riconosciuto. Questa soluzione è stata introdotta dal 2007 e rappresenta un qualcosa che raccoglie sempre tanti consensi. Nel 2016, invece, è stata estesa la platea di chi ne ha diritto. Può usufruire di questa soluzione chiaramente chi ha una pensione, ha almeno 64 anni di età e produce un reddito complessivo che deve essere pari o superiore a due volte il trattamento minimo annuo previsto dal Fondo Lavoratori Dipendenti.
L’importo che viene poi riconosciuto varia, chiaramente, a seconda di due parametri. Il primo è relativo agli anni di contributi versati nel corso della propria carriera, il secondo riguarda invece la tipologia di lavoro svolto. Per i lavoratori dipendenti che hanno un reddito 1,5 volte superiore al reddito minimo si può andare da 437 euro ad un massimo di 655 euro, passando per 546 euro. Per chi invece produce ancora di più, le tre fasce prevedono queste tre quattordicesime: 336 euro, 420 euro e 504 euro. Ricorda, poi, che la pensione è a disposizione anche delle casalinghe.
I lavoratori autonomi, rispetto ai dipendenti, devono fare i conti con qualche anno di fatica in più. I tre importi prima illustrati riguardano rispettivamente chi ha più di 15 anni di contributi, chi ne ha una cifra compresa tra i 15 ed i 25 anni e chi ne ha più di 25 anni. Per i lavoratori autonomi, tutto si allunga, per così dire, di 3 anni.
Le dichiarazioni del ministro Valditara sulla violenza di genere e l'immigrazione scatenano polemiche, evidenziando la…
Amazon anticipa il Black Friday con sconti imperdibili, tra cui la Smart TV Samsung UE55DU7190UXZT…
La dirigente scolastica Tina G. denuncia il preoccupante fenomeno delle foto alle targhe dei docenti,…
Scopri tre monitor 4K ideali per il gaming: l'ASUS ROG Strix XG27UCS per prestazioni premium,…
L'ossessione per i social media e lo "sharenting" sollevano preoccupazioni sulla salute mentale dei giovani,…
Scopri l'offerta di Amazon per un kit di luci LED controllabili tramite app a soli…