C’è una procedura che permette di condonare parte dei propri debiti e pagare in base alle proprie possibilità. Scopriamola.
Contrarre debiti è purtroppo di questi tempi diventato la normalità. La crisi economica e il successivo aumento dell’inflazione e del costo della vita hanno messo in crisi molti italiani; stare dietro a tutte le spese indispensabili, dal mutuo alla spesa alimentare passando per le bollette, è diventato sempre più complicato se non in alcuni casi impossibile.
La conseguenza è stata che in molti hanno cominciato ad indebitarsi per riuscire a pagare tutto, il punto però è che fare un debito per pagarne altri porta ad altro indebitamento; un circolo vizioso senza fine che mette in ginocchio nella maggior parte delle volte. Quello che non tutti i cittadini contribuenti sanno è che esiste una particolare procedura che permette di condonare parte dei propri debiti, permettendo loro pagare in base alle proprie possibilità.
Si tratta, in effetti, della procedura dell’esdebitazione, è disciplinata dall’art. 14-terdecies della Legge 3/2012, e prevede proprio la cancellazione dei debiti in casi specifici.
Cos’è la procedura di esdebitazione e chi può richiederla
La procedura di esdebitazione è essenzialmente un accordo tra il debitore e il suo creditore, in cui quest’ultimo accetta di ottenere solo una parte del credito vantata e calcolata in base alle possibilità di pagamento del debitore. La restante parte del debito viene così cancellata.
Questa procedura è molto utilizzata da aziende ed imprenditori, ma possono accedervi anche privati cittadini in difficoltà con il pagamento dei debiti. Un accesso possibili grazie alla riforma avvenuta nel 2017, quando la Legge 155 ha esteso la portata dell’esdebitazione anche ai singoli cittadini, avviando così la sospensione delle azioni esecutive a loro riguardo. L’ultima riforma è quella post-Covid del 2022, quando si è estesa la procedura a tutti i soggetti debitori.
Ma come funziona nel concreto l’esdebitazione? Si basa su un concetto molto semplice, in effetti, con l’accordo i debitori garantiscono ai creditori di ottenere sicuramente almeno una parte del debito. Una volta che il creditore accetta l’accordo si passa alla parte fatturale ovvero alla redazione di un piano di rientro del debito attraverso pagamenti gestibili per il debitore. Concretamente i soldi per il pagamento del debito derivano dalla vendita dei beni del debitore, qualora la vendita non riesca a coprire tutto il debito la restante parte, in base all’accordo, viene cancellata.
La vittoria è sicuramente doppia per quanto non possa sembrare; da una parte il debitore che può vivere con un certa tranquillità estinguendo i propri debiti -e relativa cancellazione del proprio nome dal CRIF– e dall’altra il creditore che riottiene una parte di credito in maniera sicura, senza dover avviare più lunghe e dispendiose procedure di rientro.
È a disposizione dei debitori, ma non tutti possono accedervi
Attenzione però la procedura di esdebitazione può diventare una carta da giocare solo se il debitore si mostri meritevole. Questo vuol dire che deve rispettare alcuni canoni come: non essere stato condannato per bancarotta fraudolenta con sentenza definitiva; non abbia ostacolato la ricostruzione del proprio patrimonio; non abbia rallentato la procedura di esdebitazione stessa; non abbia causato la situazione di indebitamento a causa frode ed, infine, non abbia usufruito delle procedura di esdebitazione per più di due volte.