Richiedere un risarcimento per un danno durante le vacanze, cosa è necessario sapere per poter intervenire con efficacia.
Come comportarsi se le vacanze programmate e pagate regolarmente non procedono nella modalità attesa? Un soggiorno organizzato da un’agenzia con dei disservizi che producono disagi e difficoltà. Delle strutture ricettive non corrispondenti alle indicazioni fornite al momento della stipula del contratto. Eventi del genere possono costituire un motivo per richiedere e ottenere un risarcimento?
Diciamo immediatamente che la giurisprudenza si è già espressa varie volte di fronte a situazioni del genere. Se il disagio è tale da compromettere la vacanza è possibile richiedere un risarcimento, soprattutto se gli inconvenienti sono attribuibili alle responsabilità di un terzo. Ma quali danni sono risarcibili e come intervenire?
Risarcimento dei danni, come procedere per difendere i propri interessi
Il danno provocato da una vacanza andata male si articola su due piani distinti. Da un lato quello morale per il disagio e l’occasione di persa di godere di riposo e divertimento. Dall’altro, l’aspetto economico per il costo sostenuto nonostante i problemi sorti. Una vacanza rovinata non è soltanto una beffa e una perdita economica.
Infatti può incidere negativamente tanto sulla salute quanto sulla vita familiare che sono ambiti difesi dalle normative fino a livello costituzionale. Dunque considerati prioritario ed essenziali per ogni cittadino. Il danno durante la vacanza è risarcibile quando il disservizio è provocato dalle responsabilità dell’agenzia di viaggi e della struttura ricettiva. Questo si configura in presenza di un inadempimento rilevante non risolto dal responsabile e non dovuto a cause di forza maggiore.
I casi previsti dal Codice del Turismo sono la cancellazione senza preavviso non motivata o difformità tra servizi e qualità degli stessi tra quanto presentato al cliente e la realtà effettiva. Esempio tipico il risarcimento richiesto per la stanza completamente diversa da quella della foto presentata. In questo caso il risarcimento è richiedibile all’agenzia viaggi e alla struttura alberghiera.
Per presentare una domanda di risarcimento di deve inviare un reclamo scritto con raccomandata a/r o PEC alla struttura o all’agenzia di viaggi, entro 10 giorni dal rientro. Il danno è calcolato sulla base del disservizio, della sua entità e del prezzo pagato dal cliente. Nel reclamo deve essere presenta una dettagliata descrizione dei problemi con una richiesta di risarcimento monetario. Se non si riceve risposta si interpella il giudice di pace (fino a 5mila euro di danni) o il tribunale ordinario entro un anno dalla vacanza.
In giudizio occorre presentare tutte le prove dei disservizi con i disagi subiti: dalle foto alle testimonianze. Inoltre è necessario mostrare prove delle spese sostenute e degli accordi non rispettati. Per il danno morale si valuta lo stress, l’occasione perduta e la ripetibilità della situazione. Da ricordare che prima di andare al tribunale civile bisogna rivolgersi a un‘associazione dei consumatori o alla Camera di Commercio per un arbitrato.