Inviare bonifici: ecco cosa controllare per essere tranquilli che la transazione arriverà a completamento senza nessun problema di carattere legale.
Sappiamo quanto, in questo periodo in cui la digitalizzazione è parte integrante del nostro quotidiano, siano controllate le transazioni e lo spostamento di denaro. Per quanto possa non piacerci per motivi di privacy, la verità è che tenere sotto controllo le transazioni tra privati è parte integrante della lotta alla criminalità organizzata e non solo. In questo contesto, quindi, è importante saper mandare i bonifici e giustificare lo spostamento nel modo migliore, proprio data questa esigenza.
Questo non significa che dobbiamo inventare delle informazioni o darne di più di quelle che vogliamo, ma renderci conto che esistono una serie di controlli per combattere situazioni molto più grandi di noi. Questi controlli approfonditi di cui stiamo parlando sono svolti in parte dal Fisco. Tutte e operazioni si svolgono nel centro della prevenzioni contro il riciclaggio e il finanziamento al terrorismo svolto dall’unità di informazione finanziaria (UIF), presso la Banca d’Italia. Quindi vengono monitorare le transazioni sospette attraverso segnalazioni fatte dagli operatori finanziari ed intermediari bancari. Si identificano come sospette tutte quelle che presentano motivi di ragionevoli dubbi riguardo il loro legame al mondo del riciclaggio o del finanziamento del terrorismo o attività criminali.
Quindi gli istituti di credito hanno l’onere di comunicare all’UIF tutti gli spostamenti superiori ai 5mila euro e bonifici oltre i 15mila euro diretti verso conti esteri. L’intento è quello, ovviamente, di intercettare movimenti anomali che potrebbero celare tutto quello che abbiamo già spiegato nel precedente paragrafo. Nel farlo l’UIF aumenta il suo controllo al superare delle soglie appena definite. Quindi, da quello che possiamo comprendere, è che la normativa vigente impone un livello elevato di attenzione su ogni singola operazione. Noi singoli privati che possiamo fare?
Non c’è molto da fare, il controllo svolto dall’unità di informazione finanziaria è capillare ed ha un ruolo essenziale per la sicurezza nazionale. Dobbiamo tenere conto, sicuramente, delle operazioni bancarie che andiamo a svolgere sul nostro conto, controllando tutti gli aspetti che costituiscono la stesura e la preparazione di un bonifico.
La prima cosa da tenere in considerazione è l’importo trasferito, sia per non gettare più soldi di quelli che avevamo immaginato, sia coscienti dei controlli sopra identificati nelle soglie previste. Essenziale è essere lucidi e ordinati nell’inserire il beneficiario e la causale dell’operazione. Se questi aspetti non vengono gestiti con attenzione possono essere motivo di sospetto per le autorità fiscali. In particolare possiamo fare riferimento dalle specifiche dell’articolo 35 del decreto legislativo 231 del 21/11/07.
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