Richiesta prestito: non sempre avere i requisiti è sinonimo di successo. Spesso si dimentica un dettaglio altrettanto importante. Qual è
“E se richiedessi un prestito?”, una frase che in genere significa solo una cosa: ormai si è adulti. Tale scenario, mai contemplato da ragazzi, diventa invece un’occasione concreta quando raggiunga una certa età o maturità si decide si gettare le basi per un qualcosa di importante. Per un progetto di vita. Può essere qualsiasi cosa: una convivenza, un matrimonio, un investimento come l’apertura di un’attività. Spesso – quasi sempre – ci sono le idee ma mancano i soldi. E come fare allora in questi casi? Valutare la possibilità di chiedere una liquidità presso un istituto di credito.
Fatta richiesta e avendo i requisiti, si avrebbe l’accredito direttamente sul conto corrente. E la somma andrebbe poi restituita di volta in volta attraverso delle rate mensili pattuite all’inizio e con durata anche fissata da contratto. Tale formula permette di appunto realizzare un sogno personale anche se non si dispone di soldi nell’immediato, senza attendere anni di accantonamento e perdendo nel frattempo un treno che potrebbe diventare fondamentale. Gestito in maniera intelligente, diventa persona comoda al netto degli interessi che ne derivano.
Prestiti in banca: perché spesso è rifiutato anche coi requisiti?
E così una volta terminato un prestito, c’è chi si tuffa subito in un altro per proseguire coi propri piani di vita. Pur sacrificando dei soldi aggiuntivi necessari per la causa. Perché in base al tasso di interesse, a meno che sia sorprendentemente a zero, si riderà sempre una cifra un po’ più alta di quella inizialmente ottenuta. Se hanno versato 10.000 euro su un conto corrente, andranno restituiti per esempio poco più di 10.100€. Significherebbe 5€ extra a rata per il richiedente, praticamente nulla, ma tanto per la banca se si somma tale cittadino a tanti altri migliaia e/o milioni che si sommano durante l’anno. Un giro però che accontenta tutti. Si chiama economia.
Ma cosa succede quando una persona non riceve un prestito? Il cerchio si blocca. Le banche sono anche interessate a far uscire liquidità per non pagare a loro volta le tasse e per trarne profitti prospettici, ma va fatto sempre alle dovute condizioni. Rischiando giusto il necessario, non troppo. Perché nel caso in cui il richiedente non restituisca più l’importo significherebbe perdita totale per la banca e nemmeno un’azione giuridica – dispendiosa – assicurerebbe la restituzione della somma se il diretto interessato è un nulla tenente nel caso.
E’ questo il motivo per cui c’è sempre bisogno di una busta paga per ottenere un prestito: nella peggiore scatterebbe lì il pignoramento. Sul conto. Ed è per questo che lo stipendio deve essere tendenzialmente alto: significare maggiore è l’entrata mensile e più basso è il rischio che la controparte si ritrovi in difficoltà e che non restituire più l’importo. Perché se la somma è stata richiesta per esempio per un’attività, questa potrebbe anche andar male e creare un cortocircuito economico ai danni del titolare che si ritroverebbe senza un soldi.
Capacità di rimborso, una voce non sempre considerata
E quando invece i prestiti vengono rifiutati anche a chi guadagna bene? Perché accade? Perché bisogna tenere in considerazione anche un elemento non sempre considerato: la capacità di rimborso del cliente. Che non è quanto guadagna ma quanto potrebbe appunto restituire. Il riferimento è ad altri tipi di impegni in corso, ovvero altri prestiti, che significherebbe ridurre la potenzialità del diretto interessato. Le banca tengono inevitabilmente conto di questo. E se dunque ti è stato rifiutato un finanziamento pur di fronte a una busta paga accettabile, sul motivo potrebbe essere questo.
In genere accade con dei genitori che aiutano un figlio prestando appena il nome, ma non pagando, e poi si ritrovano la pratica respinta per un secondo genito: il motivo sarebbe proprio la percentuale ridotta per la capacità di rimborso a causa del primo impegno. Se non è questo a interrompere il processo è allora un problema del passato: ovvero una segnalazione negativa nei Sistemi di Informazione Creditizia. Se la persona in questione ha anche saldato un debito ma ha subito protesti oppure ha spesso pagato in ritardo non rispettando le consegne, potrebbe essere penalizzato per questo. Specialmente dalle società più severe.