Prestiti tra privati, come operano e che cosa dice la normativa. Le informazioni da conoscere per evitare rischi.
Sempre di più si sta diffondendo una modalità alternativa per ottenere prestiti e finanziamenti. Escludiamo naturalmente le formule consuete dell’aiuto che viene da familiari o amici. Si parla piuttosto di prestiti tra privati che non avvengono nei canali tradizionali di banche, istituti di credito, o finanziarie.
Si tratta di una tipologia di prestiti che è facilitata dal web e dalla rete, ma che bisogna conoscere con attenzione e attivare con cautela, per evitare truffe e trappole nelle quali cadere, sia dal punto di vista del creditore che per quanto riguarda il debitore. Infatti il rischio di cadere nelle mani di truffatori informatici è sempre dietro l’angolo.
Prestiti tra privati, gli elementi da considerare
Quando si parla di prestiti tra privati spesso si intendono delle forme di micro-credito, di social lending, di crowdfunding che proliferano in rete. Sono vere e proprie concessioni di denaro da una persona all’altra senza l’intermediazione di una banca o di una società finanziaria. La prospettiva è la restituzione del denaro dopo un periodo di tempo con senza il versamento di interessi aggiuntivi.
La legge consente questo tipo di attività , ma soltanto nel caso in cui sia occasionale e non strutturata e ripetuta nel tempo. Altrimenti si configura il reato di abusiva attività finanziaria, punito con la reclusione da uno a quattro mesi e con una sanzione pecuniaria di tra 2mila e 10mila euro. Un prestito tra privati può avere alcuni vantaggi, per esempio una celerità e rapidità maggiore rispetto a uno tradizionale.
Con un approccio informale e tassi di interesse inferiori a quelli ufficiali. Inoltre potrebbe essere una soluzione per chi non rientra nei criteri adottati dalle banche per valutare l’affidabilità di un debitore. Un prestito tra privati si può attivare anche in forma orale, anche se è sempre meglio preferire la forma scritta, che comunque fornisce una prova tangibile degli impegni sottoscritti.
Alcuni elementi pur se non obbligatori devono essere presenti in un contratto del genere per evitare rischi. Si parla dell‘identità dei soggetti interessati, dell‘importo prestato, della data, della durata, degli eventuali interessi applicati tasso, delle condizioni di restituzione del prestito stesso. Inoltre un contratto scritto può essere registrato per evitare questioni di ordine fiscale, soprattutto in occasioni di controlli delle movimentazioni di denaro.
Quindi meglio registrare il contratto all’Agenzia delle Entrate, oppure stipularlo presso un notaio o inviandolo per PEC. Va poi considerato che esiste un limite alla circolazione del denaro liquido, 5mila euro, quindi sempre meglio usare un bonifico con la causale prestito personale. I tassi applicati poi non possono varcare la sogli indicata dalla Banca d’Italia con i Tassi effettivi globali medi. In caso contrario si parla di tasso usurario.
Infine ricordiamo sempre di valutare i rischi connessi a questa operazione: dal pericolo di finire in azioni civili con ingiunzioni di pagamento e pignoramento per debiti. Oppure di cadere nelle mani dell’usura e della criminalità . Anche per il crowdfunding e per il social lending sempre meglio affidarsi a piattaforme ufficiali e autorizzate.