Per i lavoratori dipendenti, sono previsti premi di produzione che possono raggiungere i 3000 euro: tuttavia, è in programma anche l’aumento della tassazione.
Cambiano le cose per i dipendenti che ricevono il premio produzione: può arrivare fino 3000 euro ma sono in previsione anche aumenti della tassazione. Quasi ogni anno ormai arrivano annunci su possibili revisioni della percentuale d’imposta, la quale si muove continuamente tra il 10% e il 5%, o viceversa. A quanto pare, potremmo essere davanti ad una decisione definitiva: il governo sembra essere pronto a cambiare il regime della tassazione sui redditi Irpef e Ires.
Innanzitutto, capiamo cosa significa “premio di produzione”. E’ nient’altro che una retribuzione aggiuntiva che il datore di lavoro decide di assegnare ad uno o più dipendenti che si sono distinti nel corso della loro attività produttiva in fatto di raggiungimento di determinati obiettivi con un conseguente aumento della produttività, del reddito o della qualità del lavoro. Si tratta dunque di una ricompensa verso i lavoratori per gli sforzi e l’impegno dimostrato, i quali hanno comportato un miglioramento.
Premi di produzione: più soldi e novità sulle tasse
Contiamo 3 caratteristiche fondamentali in questi premi di produzione:
- Si tratta di incentivi che hanno l’obiettivo di portare a raggiungere risultati ancora migliori;
- Sono calcolati in base alle performance aziendali, individuali o in base a criteri prestabiliti;
- Possono essere soggetti a tassazione.
Quest’ultimo punto, in particolar modo, merita attenzione. I premi di produzione sono di norma soggetti ad una tassazione agevolata pari al 10% per i premi annui fino a 3000€. Quest’agevolazione è prevista a patto che vengano rispettate determinate condizioni: deve esservi un accordo aziendale per cui sono definiti i criteri da valutare e le tempistiche entro cui monitorarli; l’accordo deve essere stato sottoscritto anticipatamente, prima che potesse essere prevedibile il raggiungimento degli obiettivi; uno o più indicatori facenti parte dell’accordo devono mostrare un miglioramento misurabile al termine del tempo concordato.
Ancora, l’azienda può scegliere di premiare i suoi dipendenti con un fringe benefit. In questo caso, non si applica imposta sostitutiva e questi benefit non concorrono a formare il reddito del lavoro dipendente. In quanto ai premi di produzione in denaro, per il 2023 l’imposta era scesa dal 10% al 5%. Per il 2024, la tassazione al 5% è stata riconfermata ma sembra stiano per cambiare le cose in vista del 2025. La bozza del nuovo decreto legislativo che revisiona il regime Irpef e Ires prevede un ritorno al 10% per quanto riguarda l’imposta sostitutiva dei premi di risultato, sempre entro il limite di 3000€ lordi. Lo stesso vale per le somme erogate sotto forma di partecipazione agli utili dell’impresa.