Sei cliente Intesa San Paolo e utilizzi la carta Superflash? Occhio ai prelievi di contante, c’è una cosa che molti ignorano ma che dovrebbero sapere
Se potessimo guardare mediamente il portafogli di tutti per capire che tipo di carta prepagata usano per i pagamenti digitali, oltre alla diffusissima Postepay, potremmo facilmente individuare un altro riferimento piuttosto frequente: la Superflash. Parliamo di una delle carte prepagate di Intesa San Paolo, banca che rappresenta una certezza data la sua storicità e la presenza sul territorio attraverso le molteplici filiali e gli sportelli per prelevare contanti. Lanciata circa un decennio fa, è stata apprezzata sin da subito dai giovani in particolare – per i quali c’erano uno sconto con canone zero – per le prime esperienze lavorative.
Questa è dotata infatti anche di IBAN e soprattutto all’epoca era possibile ottenerla senza una particolare procedura presso l’istituto. L’ideale per chi, dopo o durante gli studi, si affacciava al mondo del lavoro con le prime esperienze e i primi bonifici da ricevere su un international bank account number da consegnare. Ma col tempo la praticità di questa carta è stata apprezzata in generale da tutti, non più soli giovanissimi, ma anche adulti che con un conto in banca presso lo stesso istituto ha deciso di utilizzare una carta per gli acquisti quotidiani e per un utilizzo più smart.
Sebbene nel corso del tempo questa carta – oggettivamente – non sia più vantaggiosa come un tempo considerando rigidi parametri ancora esistenti e alternative molto più elastiche ed economiche, sono tantissimi gli italiani che ancora la utilizzano. Poco importa se il canone annuale è di 26,90 euro, se vi è un limite capienza di massimo 10.000 euro o se per la ricarica on line serve ogni volta 1€ per esempio: chi si è trovato bene in questi anni ha deciso, magari anche per pigrizia, di proseguire così e senza cambiamenti.
E’ bene sapere tuttavia alcuni dettagli per quanto riguarda i prelievi presso gli sportelli ATM, specialmente ora che l’estate si avvicina e – per chi può – è tempo di vacanze. Perché se attingere contanti presso le casse veloci di Intesa non ha costi ma è gratuito, il discorso cambia appena ci si muove dalle macchine di riferimento: in caso di altri sportelli dell’area SEPA il costo è infatti di 2 euro. E il riferimento è a 28 Paesi Membri dell’Unione Europea, con l’aggiunta dell’Islanda, della Norvegia, del Liechtenstein, della Svizzera, del Principato di Monaco, di San Marino e delle Dipendenze della Corona Britannica.
Occhio però in caso di prelievo da un bancomat extra Sepa costa 5 euro. La mazzata è ancora maggiore se si dovessero prelevare soldi non in euro: in questo caso, scatta il 2% sull’importo prelevato (o anche pagato) per un minimo 0,50 euro più la commissione di conversione. “Le operazioni in valuta diversa dall’euro sono soggette anche alla commissione di conversione applicata dal circuito internazionale di pagamento. Con Visa la commissione è al massimo pari all’1%. Nel caso di Mastercard la commissione varia, a seconda del paese in cui viene effettuata l’operazione, da 0,15% all’ 1% dell’importo. La conversione in euro dell’operazione avviene inoltre al tasso di cambio definito dai circuiti internazionali di pagamento“, si legge sul sito di Intesa. Significa che ogni prelievo fuori Europa rischia di costare più di 10 euro ciascuno.
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