Che si rischi il pignoramento o si abbia solo dei dubbi, alcune persone si sono chieste se una carta Postepay di qualsiasi tipologia possa essere pignorata. Facciamo chiarezza.
Come sappiamo la legge autorizza il creditore a pignorare i beni del debitore qualora quest’ultimo non paghi spontaneamente: ma anche carte prepagate come la Postepay risultano all’anagrafe tributaria e possono essere sottoposte ad espropriazione?
Per procedere con il pignoramento, si deve essere muniti di titolo esecutivo, ossia di un documento scritto che attesti il diritto nell’agire con l’espropriazione. Parliamo della sentenza di un giudice, di un decreto ingiuntivo non opposto o di una cambiale. Tuttavia, non è sempre è facile e veloce individuare i beni pignorabili posseduti dal debitore: potrebbe aver nascosto il denaro o essersi disfatto delle sue proprietà. Ma come si agisce in caso di presenza di carte prepagate?
La Postepay può essere pignorata? Cosa dice la legge
La Postepay è una carta prepagata che può possedere chiunque, senza l’obbligo di avere un conto corrente postale. Un pignoramento è l’atto con cui un giudice impedisce al debitore di possedere ancora i suoi beni, poiché destinati a soddisfare le esigenze del creditore. Qualora questi beni si trovassero presso terzi, come istituti bancari o stipendi che un datore di lavoro corrisponde mensilmente, anche loro riceveranno una notifica. Il debitore non può disporre dei beni pignorati e qualora decidesse di cederli, il creditore potrà comunque riscattarli. Ha poi la facoltà di chiedere al giudice di venderli per poi vedersi corrisposto il ricavato o di assegnarglieli direttamente.
In quanto alle Postepay, rientrano tra i possedimenti soggetti a pignoramento, come qualsiasi altra carta prepagata con o senza Iban. E’ importante che siano intestate al soggetto debitore, mentre è superfluo il fatto che non ci siano conti correnti correlati, poiché l’Ente statale possiede le somme ricaricate sulla prepagata. Questo sottintende che anche le Postepay siano controllate dall’anagrafe tributaria, ossia la banca dati che raccoglie e rielabora i dati legati alle condizioni finanziarie dei contribuenti italiani. Infatti, stiamo parlando di una carta intestata e non anonima, associata ad un documento d’identità. Può subire la stessa sorte a cui sono soggetti conti correnti o libretti di risparmio.