Poste italiane, in caso di spedizione con di un pacco, il ritardo deve essere risarcito? Vediamo che cosa dice la giurisprudenza.
Il servizio di corrispondenza e spedizioni, in particolare di pacchi e pieghi, è ancora un’attività centrale tra quelle svolte da Poste Italiane. Sono migliaia ogni giorni i cittadini che si recano presso un ufficio postale per l’invio o il ritiro di un pacco dal libro agli effetti personali.
I rapporti contrattuali tra Poste e clienti sono definiti dalla Carta qualità del servizio pubblico postale e dal Regolamento di Poste Italiane che prevedono delle precise clausole per le spedizioni. Tra esse anche quelle concernenti ritardi o mancate consegne del plico inviato. Ma esiste un diritto di risarcimento in caso di consegna avvenuta in ritardo?
Diciamo immediatamente che nei regolamenti che definiscono i rapporti tra cliente e Poste nel servizio si spedizione pacchi è contemplato il risarcimento in caso di ritardo o mancata consegna. Il suo importo è limitato al rimborso del costo della spedizione. Inoltre la responsabilità di Poste è limitata, godendo di specifiche esenzioni. Ma ora forse le cose potrebbero modificarsi.
Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha completamente ribaltato queste regole, esigendo l’applicazione del Codice Civile, in particolare dell’articolo 1223 che impone il risarcimento per l’inadempimento e per il ritardo, comprendente la perdita e il mancato guadagno, se ne siano sati determinati. L’inadempimento per il Codice è un danno permanente che nel caso specifico è la mancata consegna del pacco, altrimenti si resta nel ritardo.
In ambedue i casi esiste il diritto al risarcimento, ma che non può corrispondere solo al rimborso dei costi della spedizione. Per la legge il risarcimento deve compensare la perdita subita a causa dell’operatore che svolge il servizio. La sentenza 8060/2024 è importante perché conferma non soltanto il rimborso della spedizione, ma aggiunge il risarcimento del danno in caso di ritardo e di mancata consegna (inadempimento).
Inoltre le eccezioni alla responsabilità di Poste italiane finora considerate, sono invece non significative. I danni causati da ritardo o mancata consegna devono essere sempre risarciti, salvo eventi veramente eccezionali. Quindi Poste deve risarcire sempre il danno, anche se causato da circostanze imprevedibili, a meno che non siano del tutto estranee alla sua volontà. Inoltre la causa del danno pesa sull’importo del risarcimento, ma che comunque non può limitarsi al solo rimborso della spedizione.
Non è la prima volta che la giurisprudenza si esprime sulla questione. Già nel 2002 la Corte Costituzionale aveva valutato illegittima l’esenzione di responsabilità del gestore del servizio postale. La Cassazione ha contestato anche l’equiparazione del risarcimento al solo rimborso per la spedizione. Non resta che attendere l’aggiornamento dei regolamenti postali.
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