Poste Italiane blocca le cessioni dei crediti: proseguono e si inaspriscono le polemiche per il superbonus, ecco cosa sta succedendo.
Il 28 maggio scorso in Gazzetta Ufficiale è stato pubblicato il decreto Superbonus. Il decreto elimina l’opzione della cessione del credito e dello sconto in fattura, precedentemente previsto da questo genere di Bonus fiscali. Anche Poste Italiane ha comunicato in questi giorni la sospensione della cessione dei crediti di imposta. Le polemiche tra i contribuenti sono di conseguenza aumentate. Ecco cosa sta accadendo.
La Legge di Bilancio 2024 ha stabilito alcune modifiche nell’erogazione dei benefici economici e nelle scadenze per presentare la dichiarazioni stessa. Con il nuovo anno le condizioni per presentare la dichiarazione dei redditi sono in parte cambiate. Cambiamenti sono previsti anche per le condizioni valide per richiedere i mutui ipotecari. La riforma messa in atto dal Governo, adesso, modificherà anche i bonus per la casa.
Il Superbonus, rivolto a condomini e proprietari di edifici che abbiano un numero di unità comprese tra due e quattro, subirà dei cambiamenti secondo quanto pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Dal 30 maggio 2024 non è più possibile effettuare nuove richieste di cessione di crediti d’imposta secondo quanto stabilito ai sensi del Decreto Legislativo del 19 maggio 2020 n.34, convertito con modificazioni nella legge 17 luglio 2020 n.77.
Anche sul portale web di Poste Italiane dedicato ai crediti di imposta si legge che la cessione dei crediti verrò bloccata. Poste Italiane ha specificato che le richieste di cessione pervenute prima di tale data saranno valutate secondo i processi ordinari e la normativa vigente. Poste Italiane si riserva di valutare l’eventuale accettazione delle singole richieste di cessione pervenute.
Il mercato della cessione dei crediti, oggi, non è più conveniente per le banche. Le stesse dichiarazioni dell’Associazione Bancaria Italiana vanno interpretate in questo senso, dal momento che l’Associazione ha lanciato l’allarme sul possibile blocco degli acquisti. Le banche non potranno quindi dal 2025 più compensare i debiti contribuiti e previdenziali. La cessione del credito, del resto, non è mai stata un obbligo ma solo una possibilità rimessa alle condizioni del mercato. Se la cessione non fosse più stata vantaggiosa, sarebbe stata bloccata proprio come è accaduto in queste settimane.
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