Poste Italiane, scoppia un caso che ha del clamoroso: le pensioni venivano pagate con banconote vale e dopo le indagini arriva l’arresto.
Ancora oggi, nel 2024, il problema delle banconote false rappresenta ancora uno spauracchio per tantissime persone. Si tratta di una piaga che grazie all’introduzione dell’Euro e delle misure di sicurezza che sono state introdotte. Grazie ad una conoscenza che si è diffusa in maniera sempre più netta ed importante e grazie anche ad una inferiore circolazione di contanti rispetto al passato, visto che gli strumenti per i pagamenti elettronici sono sempre più diffusi, è un fenomeno che si sta andando a contrarre. Ma che ancora per molti è un fattore da tenere in considerazione, dal momento che ci espone a dei danni enormi.
Ovviamente ci sono alcune azioni che ci confortano e che ci trasmettono sicurezza. Nell’immaginario collettivo, per esempio, le banconote prelevate presso gli sportelli delle banche, gli ATM, al pari di quanto accade per le pensioni incassate presso gli sportelli di Poste Italiane. In tal senso, però, l’episodio in questione rischia di far crollare in maniera definitiva questa convinzione che si è ormai diffusa da tanto tempo presso gli italiani. Venivano, infatti, pagate le pensioni con delle banconote false ed a seguito di indagini condotte è stato arrestato l’impiegato in questione. Andiamo a ricostruire che cosa è successo in maniera dettagliata.
Come detto, nel momento in cui si procedeva con l’incasso della pensione si ha la percezione che non ci sia nessun pericolo. Per questo motivo, soprattutto tenendo conto dell’aspetto anagrafico delle persone che vanno a prelevare la pensione, c’era un minimo di rassicurante sensazione di sicurezza. Per questo motivo, magari, si tendeva a stare più rilassati e tranquilli E ci si preoccupava più che altro di evitare dei malintenzionati esterni. Ad Avellino, però, la Guardia di Finanza ha intercettato, come raccontato dal Fatto Quotidiano, ben 209 banconote false. Per un totale di 10.450 euro.
L’impiegato in questione pagava tanto i pensionati quanto i correntisti con delle banconote false e faceva capo ad un gruppo di malviventi, esperti nella contraffazione, con base a Napoli. Questa persona, adesso, condotte le indagini del caso, è stata posta ai domiciliari su ordine effettuato da parte del Giudice per le Indagini Preliminari. Le accuse, in tal senso, sono molto gravi e costano caro al dipendente in questione, che operava a Sperone, in Irpinia. Ricorda che agli over 40 Poste Italiane offre un aiuto davvero considerevole.
Allo stato attuale delle cose, le accuse che vengono mosse nei confronti di questo dipendente dell’ufficio postale di Sperone sono di truffa, peculato, riciclaggio, spendita e introduzione di monete falsificate. I tagli in questione erano da 20 e da 50 euro.
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