Pignoramento prima casa: cosa dice la legge per il 2024

Scopriamo cosa dice la legge italiana sul pignoramento della prima casa, quando scatta e le tempistiche generali del provvedimento.

Pignoramento di un immobile
Pignoramento di un immobile (Codiciateco.it)

Le leggi in vigore in Italia prevedono determinate disposizioni per quanto riguarda il pignoramento di una casa, anche per il pignoramento della prima casa. Prima di tutto, occorre precisare che pignorare un immobile dove si risiede, e che quindi è considerato prima abitazione, non è impresa semplice, perché vige il principio della cosiddetta impignorabilità.

Se l’abitazione è luogo di residenza anagrafica ed è accatastata come abitazione civile, quindi senza rientrare tra le abitazioni di lusso, oppure senza rientrare negli immobili di categoria A9, quindi ville e castelli, difficilmente si può pignorare. Tuttavia, in certi casi, la regola non è sempre valida, e quindi anche la prima casa può essere sottratta al proprietario e rimessa in vendita. Quando ciò avviene?

Quando e come scatta il pignoramento della prima casa: le regole vigenti in Italia

Coppia sfrattata di casa
Coppia sfrattata di casa (Codiciateco.it)

Se il Fisco difficilmente può far pignorare un’abitazione luogo di residenza del titolare, ciò non vale per altri creditori, come banche, società finanziarie o creditizie. Il mancato pagamento del mutuo o il mancato saldo di un debito, dunque, possono portare all’avvio di un’azione legale sui beni di proprietà mobili e immobili. In quali casi si cancella il pignoramento della casa.

Con il pignoramento, la casa viene sottratta e poi venduta all’asta, a un prezzo vantaggioso. Quando la casa viene sottratta, naturalmente il proprietario deve abbandonare l’abitazione, ma come funziona l’intero processo? Il pignoramento è un’espropriazione forzata, atta alla rivendita per far fronte al saldo di un credito o di un debito.

Tale azione legale scatta se il proprietario dell’immobile non riesce a pagare un prestito, un mutuo, un finanziamento, oppure se questo ha debiti con l’Agenzia delle Entrate. Quindi, se la persona risulta inadempiente e non riesce a pagare, scatta il pignoramento, anche se la somma da saldare è minima. Pignoramento immobile: posso continuare a viverci?.

Quando è pignorabile la prima casa: vediamo tutti i casi

Come accennato, la prima casa è sempre pignorabile, salvo alcuni casi. Soltanto un creditore in possesso di un titolo esecutivo può avviare la procedura di esecuzione forzata, quindi una banca, una società finanziaria, un creditore privato, l’Agenzia delle Entrate, e anche un coniuge con diritto di alimenti ma per somme che non gli sono state pagate.

In casi eccezionali, però, la prima casa non si può pignorare se si tratta dell’unico immobile del titolare, se il soggetto ha lì la sua residenza anagrafica, se l’immobile non è considerato bene di lusso e se l’immobile è di utilizzo abitativo. In tal caso, si parla di casa unica, e non di prima casa, e dunque scatta l’impignorabilità. Tari, guai a non pagarla: ci può essere il pignoramento dei beni.

Il pignoramento, invece, procede anche in altri casi. Ad esempio, se il debito con il Fisco è superiore ai 120 mila euro, se il valore complessivo degli immobili del soggetto è superiore ai 120 mila euro, e se l’Agenzia delle Entrate ha iscritto un’ipoteca sull’immobile ma sono trascorsi oltre sei mesi senza saldare il pagamento. Come bloccare un pignoramento: a spiegarlo l’Agenzia delle Entrate.

Quando si parla di impignorabilità della prima casa e qual è la differenza con l’ipoteca sull’immobile

L’impignorabilità può trasformarsi in pignorabilità dall’Agenzia delle Entrate, in casi particolari, oppure iscrivere ipoteca sull’immobile. Si tratta di due azioni differenti: se il pignoramento è l’esecuzione forzata che porterà l’immobile a essere venduto all’asta, l’ipoteca è una forma di garanzia che il creditore può sfruttare per avere un diritto di prelazione sull’immobile.

Ma come funziona il pignoramento e quali sono i passaggi che deve seguire? Questa azione scatta quando c’è uno stato di insolvenza. La procedura viene avviata dopo 180 giorni dalla scadenza di un debito non saldato, in questo lasso di tempo di parla di pagamento ritardato. Pignoramento per debiti del condominio: cosa sapere e come evitarli.

A questo punto, dopo 180 giorni viene inviata una raccomandata al debitore, nella quale si informa dell’avvio delle pratiche e della possibilità di pagamento a rate. Se non viene avviato il primo pagamento entro una settimana, il creditore avvia l’atto di precetto.

Si tratta di una richiesta di pagamento entro dieci giorni, dopodiché scatta il pignoramento dell’immobile. Se la casa è cointestata, il giudice dovrà analizzare le caratteristiche della casa, per poter effettuare dei lavori di divisione. Se la casa non si può dividere, viene venduta e il 50% del ricavato viene concessa al cointestatario. Pignoramento prima casa per debiti: quando scatta per legge.

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