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Pignoramento presso terzi, cos’è e come funziona

Sai cos’è il pignoramento presso terzi e come funziona? Scopri la disciplina prevista dalla Legge per non avere dubbi in materia. 

Uomo afflitto
pignoramento presso terzi (Codiciateco.it)

Il pignoramento presso terzi è un istituto spesso usato nella vita di tutti i giorni. Precisamente è uno strumento che ha il creditore per recuperare le somme insolute, una modalità per l’appunto frequente allo scopo di intaccare direttamente lo stipendio oppure la pensione del debitore.

In questo modo sarà più semplice recuperare le somme, specialmente quando il debitore non ha altri beni e quindi vive solo con lo stipendio o con la pensione. Quindi se anche voi siete creditori di una somma di denaro ed il vostro debitore ancora persevera nella inadempienza, è giusto ricorrere agli strumenti che la Legge fornisce.

Pignoramento presso terzi, l’iter

martello Giudice
Pignoramento presso terzi disciplina (Codiciateco.it)

Il creditore con decreto ingiuntivo redatto chiaramente dall’Avvocato invita formalmente il debitore a pagare la somma dovuta entro un certo lasso temporale. Qualora scadessero i termini senza che Il debitore abbia fatto qualcosa, quindi non ha adempiuto al pagamento, il creditore potrà procedere direttamente con il pignoramento presso terzi. In questo modo si otterrà in maniera veloce la somma dovuta, a differenza invece del pignoramento di immobili dove i tempi sono chiaramente più lunghi perché ci sono da attendere l’asta, le espropriazioni e tutto ciò che la Legge prevede.

Con il pignoramento invece presso terzi, il creditore pignora direttamente alla fonte le somme che spettano a lui, quindi può essere lo stipendio ed allora in quel caso il pignoramento andrà fatto verso il datore di lavoro o la pensione, quindi il terzo a cui si fa riferimento è l’INPS. Oppure può avere delle somme presenti sul conto corrente, sul libretto postale quindi in questo caso il pignoramento viene fatto presso l’ente dove le somme sono depositate.

Poi ci sono casi anche meno frequenti in cui si possono avanzare pretese nei confronti degli affittuari quando il debitore ad esempio ha un contratto di affitto attivo e ci si avvale sul canone. Al pignoramento presso terzi però ci sono dei limiti. Il creditore non può sempre pignorare le somme dovute in un’unica soluzione ma deve comunque accettare di farlo in maniera dilazionata nel tempo, quindi in più tranches fino a che non riceva il completamento del pagamento della somma lui spettante.

Limiti al pignoramento

Sempre con riferimento ai limiti, si può pignorare il quinto sia dello stipendio che della pensione, il canone d’affitto che deve pagare l’inquilino se Il debitore ha il contratto di locazione attivo. Il quinto del TFR ed il conto corrente, in questo caso però si può pretendere la somma intera.

Per accertarsi delle somme su cui poter agire, bisogna prima fare una ricerca circa la persona del debitore presso l’anagrafe tributaria. Cosa succede dopo la notifica del pignoramento presso terzi? Anche il terzo va messo a conoscenza perché  invitato a non pagare le somme dovute e procedere a pagare il creditore. Il debitore a sua volta potrà opporsi al pignoramento entro 20 giorni dal momento in cui riceve la notifica dello stesso. Al termine si procede con l’assegnazione delle somme dovute al creditore.

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