Quali sono le possibili ragioni per cui la domanda ADI risulta ancora sospesa: ecco perché l’istanza per l’Assegno di Inclusione non è stata accolta.
Ormai introdotto dal primo gennaio, il sussidio per l’Assegno di Inclusione è diventato noto a tutti. Eppure, nonostante siano passati diversi mesi da quando la Legge di Bilancio ha previsto il nuovo sostegno economico per le famiglie svantaggiate, sono ancora molte le persone che non hanno ricevuto esito positivo all’istanza presentata. Quali sono, dunque, i casi per cui la domanda per l’ADI può risultare nello stato “sospesa”? Quali sono i controlli che devono ancora essere svolti? Ecco qualche informazione in merito.
L’Assegno di Inclusione è pensato per i nuclei familiari che rispondono a determinati requisiti di svantaggio dal punto di vista fisico e sociale, oltre a specifici criteri di reddito e di patrimonio. I richiedenti dell’Assegno di Inclusione devono sottoscrivere il Patto di Attivazione digitale, noto con l’acronimo PAD. Se la domanda per l’ADI supera con esito positivo i controlli relativi ai requisiti previsti dalla normativa, allora la richiesta risulta accolta. Nei casi in cui tali requisiti non risultano rispettati, le domande vengono bloccate.
Sul sito web dell’INPS, in data 14 febbraio, è stato pubblicato il Messaggio Hermes numero 684. L’avviso ha per oggetto le modalità per la verifica dello stato delle domande ADI. Nel comunicato si legge che gli utenti che hanno presentato l’istanza potranno visualizzare nel portale istituzionale dell’Inps, se la domanda è stata accolta, respinta o sospesa per la necessità di un supplemento istruttorio.
Una volta che la domanda per l’Assegno di Inclusione è stata presentata occorre attendere la validazione da parte dell’INPS. La domanda ADI può essere modificata finché si trova nello stato “in bozze”, e quindi finché non è stata inviata. Una volta spedita e acquisita dai sistemi INPS, non è più possibile modificarla.
Se dal controllo dello stato della domanda ADI risulta che questa è “sospesa“, allora è stato richiesto un supplemento istruttorio per i controlli anagrafici. Saranno i Comuni, attraverso l’incrocio delle informazioni dichiarate dal cittadino, a controllare i dati presenti nella domanda. L’INPS, dunque, contestualmente alla sospensione della domanda attraverso la piattaforma GEpI comunica ai Comuni la necessità di ulteriori verifiche. Quando i servizi sociali di ciascun comune avranno completato i controlli delle condizioni di svantaggio dichiarate dal cittadino al momento della presentazione della domanda, l’INPS incrocerà i dati ricevuti da Comuni con quelli ricevuti dai cittadini. A questo punto le domande potranno essere sbloccate, oppure annullate se i dati dichiarati non sono veritieri.
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