Perché il simbolo del dollaro è una “S”?

La curiosa storia dietro il simbolo del dollaro con la lettera “S”, le origini e i segreti di uno dei simboli monetari più riconoscibili al mondo

Il simbolo del dollaro è uno dei più riconoscibili al mondo, ma pochi sanno la storia dietro a quella “S” con due linee verticali. Qual è l’origine di questo simbolo e perché è stato scelto per rappresentare la valuta americana? Andiamo a scoprirlo insieme.

La storia del simbolo del dollaro: il motivo dietro la sua strana forma a “S”

Vi siete mai interrogati sulla ragione per cui il simbolo del dollaro è rappresentato da una “S” barrata, “$”, anziché una lettera diversa, forse un “D” iniziale? La teoria più convincente suggerisce che il segno del dollaro derivi da una moneta d’argento che l’impero spagnolo utilizzava, il cosiddetto “peso de ocho” (pezzo da otto).

Prima dell’introduzione del dollaro, quale tipo di moneta era in uso?

Le prime monete degli Stati Uniti furono coniate nel 1776, ma non furono immediatamente messe in commercio. La prima moneta ufficialmente in circolazione negli Stati Uniti fu il centesimo Fugio, noto anche come centesimo Franklin, un riferimento alla personalità scientifica che l’ha creato. Il Congresso acquistò una quantità enorme di rame – ben 300 tonnellate – e raggiunsee un accordo con la zecca privata di Abel Buel a New Heaven, situata nel Connecticut, per la produzione di queste monete.

Come è nato il dollaro

La moneta simbolo dell’economia americana, il dollaro, vanta una storia affascinante che cela le sue radici e l’origine del suo nome. Per capire come e quando il dollaro ha fatto la sua comparsa, bisogna tornare indietro fino al 6 luglio 1785, il giorno in cui è diventato la moneta ufficiale degli Stati Uniti.

Successivamente, il suo valore è stato correlato a quello dell’oro o dell’argento, fino all’introduzione dello “standard oro”, sistema che assegnava il suo valore in base a quello dell’oro.

Nel 2003, la Federal Reserve ha introdotto una nuova banconota da 20 dollari, colorata per contrastare l’aumento della falsificazione da parte dei malviventi. In seguito, sono stati rilasciati anche biglietti da 10 e 50 dollari, ciascuno con un proprio schema di colori unico.

Perchè si chiama dollaro

Hai mai riflettuto sul motivo per cui la valuta più conosciuta globalmente, il dollaro, ha questo nome? Il mistero si svela risalendo alla sua origine storica ed etimologica. Il termine “dollaro” proviene dal nome di un’antica moneta, il Taller, conosciuta in italiano come Tallero. Questa moneta ha iniziato a circolare nel periodo asburgico, nella seconda parte del quindicesimo secolo, e la sua popolarità è divenuta tale da diffondersi globalmente.

Una valigia di dollari
Foto | @Canva – codiciateco.it

La leggenda dietro il simbolo della S

Molti ricercatori e studiosi sostengono che l’origine del simbolo del dollaro risalga alla fine del XVIII secolo. Durante questo periodo, era comunemente utilizzato nelle comunicazioni tra le colonie britanniche del Nord America e il Messico per rappresentare la valuta “peso” spagnolo-messicana. Il peso, noto anche come piastra, era infatti chiamato “spanish dollar” nelle colonie britanniche nordamericane, da cui deriva il simbolo S, che poi si è trasformato in $.

Tuttavia, altre teorie suggeriscono differenti origini. Alcuni affermano che fu il presidente americano Thomas Jefferson a creare il simbolo, sovrapponendo le iniziali del suo nome, TJ. Invece, c’è chi crede che il simbolo derivi dalla sovrapposizione delle lettere U e S, iniziali di United States (Stati Uniti). Questo segno, successivamente e per un errore di trascrizione, è stato rappresentato da un S con due linee verticali parallele.

Quando fu utilizzato per la prima volta

Il dollaro, noto anche come “dollar” e rappresentato dal simbolo $, è stato adottato come moneta ufficiale negli Stati Uniti d’America il 6 luglio 1785. É stata la valuta pioniera nell’adozione del sistema decimale. Nel 1792, la legge austriaca sulla monetazione autorizzò la Zecca degli Stati Uniti a produrre monete d’argento dal valore unitario di un dollaro. La produzione in serie di queste monete continuò fino al 1836. Le prime monete d’argento, esattamente 1758, furono coniate il 15 ottobre 1794 e immediatamente consegnate a David Rittenhouse. Rittenhouse, a capo della Zecca degli Stati Uniti, si occupò di distribuirle come souvenir a tutti i dignitari americani. Tuttavia, il simbolo del dollaro è stato utilizzato per la prima volta su una moneta solo nel febbraio 2007, e precisamente sul retro di una moneta da un dollaro. Oggigiorno, per facilitare la scrittura, il simbolo del dollaro viene spesso rappresentato con una sola barra, in particolare sulle tastiere qwerty.

Il colore verde delle banconote

Le banconote del dollaro, note come “greenback”, sono caratterizzate da una singolare tonalità di verde. Questa tradizione ha avuto inizio durante la Guerra Civile Americana, quando vennero introdotte per la prima volta delle banconote di emergenza, chiamate appunto “Greenback”. Da allora, a differenza di molti altri paesi, gli Stati Uniti hanno continuato a stampare la loro valuta prevalentemente in verde. Il 13 maggio 2003, tuttavia, il Tesoro degli Stati Uniti ha fatto un annuncio pubblico sull’adozione di una banconota da 20$ multicolore, la prima dal 1905. Nei due anni successivi, altre banconote multicolore da 50$ e 100$ sono state immesse in circolazione. L’obiettivo principale di questa mossa fu quella di contrastare la falsificazione delle valute.

Qualcosa in più sui dollari

Il dollaro USA domina i mercati del Forex, essendo la valuta più negoziata e seguita dai trader, soprattutto in termini di cambio euro-dollaro. Questa valuta è anche la più convertita a livello globale e serve come riferimento principale nel mercato del Forex, dal momento che quasi tutte le banche centrali del mondo la detengono come valuta di riserva. Aumentando la sua diffusione internazionale, il dollaro americano è divenuto uno standard nel mercato delle materie prime e serve come valuta ufficiale in nazioni come Panama ed Ecuador, un fenomeno noto come dollarizzazione. Dal 1806, l’emissione del dollaro USA è collegata al mercato dell’oro, in quanto per ogni banconota stampata, la banca centrale doveva assicurare il corrispettivo valore in oro. Grazie alla vasta riserva d’oro americana, diversi paesi hanno deciso di stabilire il valore della propria valuta in rapporto al dollaro. Così facendo, le banche centrali mantengono i tassi di cambio tra la propria valuta e il dollaro USA costanti, rendendo effettivamente il dollaro USA una valuta globale.

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