Novità per le pensioni a partire da aprile 2024: ecco cosa accadrà quest’anno con la nuova riforma fiscale, quali saranno gli effetti sugli assegni
La pensione rappresenta un traguardo ambìto per molti lavoratori: certo anche un momento nostalgico poiché il conto alla rovescia sembra stagliarsi all’orizzonte decennio in più o decennio in meno, ma è una fase della vita in cui finalmente ci si può godere il meritato riposo dopo una lunga e irrefrenabile carriera caratterizzata da sacrifici e turni no stop. Arriva il momento in cui si smette di correre e ci si può mettere comodi, liberi dagli obblighi professionali, e ci si può dedicare ai propri interessi, alla famiglia in maniera totale e hobby probabilmente anche accantonati negli anni a causa appunto dei doveri vari.
Molti lavoratori hanno infatti sacrificato tempo da dedicare ai propri cari, occasioni di svago e momenti di relax per perseguire gli obiettivi lavorativi e i propri doveri. Ed è giusto che ne approfittino quando arriva il momento, godendo dell’accredito INPS mensile che spesso – con le giuste mosse – corrisponde più o meno allo stesso stipendio o quasi percepito durante gli anni lavorativi. Questo poi può subire oscillazioni più o meno leggere in base ai momenti storici, come rivalutazioni delle pensioni o tassazioni per chi rientra in una determinata fascia.
Novità pensioni 2024, le novità con la riforma fiscale
A tal proposito ci saranno novità importanti da aprile. La riforma fiscale con la revisione di aliquote Irpef e scaglioni di reddito farà infatti sentire i suoi effetti sugli assegni pensionistici. Ovvero le nuove aliquote dell’Imposta sul reddito delle persone fisiche prevedono una “no tax area” fino ai 15mila euro di reddito annui. L’aliquota si attesta al 23% nella fascia dai 15 ai 28mila euro di reddito. Il peso sale al 35% per la fascia dai 28 ai 50mila euro e supera il 43% oltre i 50mila euro.
Significa che i pensionati con un reddito compreso tra i 15mila e i 28mila e l’aliquota Irpef al 23% avranno un alleggerimento del tributo pari al 2% rispetto al passato. Da aprile, inoltre, saranno applicati anche i conguagli riferiti ai mesi precedenti. Qualora i ratei di pensione di gennaio e febbraio dovessero risultare insufficienti per il recupero totale, si proseguirà con le trattenute sui ratei mensili successivi fino all’estinzione del debito.
Per quanto riguarda invece le prestazioni fiscalmente imponibili, anche sul rateo di febbraio, oltre all’Irpef mensile, vengono trattenute le addizionali regionali e comunali relative al 2023. Le imposte locali vengono recuperate in 11 rate, da gennaio a novembre successive all’anno al quale si riferiscono. Si ricorda però che le trattenute fiscali non valgono per prestazioni come invalidità civile, pensioni o assegni sociali. Dunque, sintetizzando, di base le trattenute saranno leggermente più basse e completamente omesse per chi ha un reddito pensionistico fino a 15.000 euro.