Pensioni: è ora di dire addio ai maxi aumenti per i cittadini, ma perché? C’è una ragione ben precisa che spinge a dirlo
I trattamenti pensionistici negli ultimi due anni sono stati oggetto di un considerevole aumento. Nel 2023, infatti, le pensioni hanno goduto di una rivalutazione pari all’8,1% e quest’anno, invece, del 5,4%. Tassi che hanno alzato la quota dei versamenti che ogni mese arrivano nelle tasche dei cittadini che non lavorano più ma che da qui a breve potrebbero essere solo dei bei ricordi. Secondo le stime, infatti, dovremmo salutare i grandi aumenti visti fino ad ora. Vi spieghiamo il perché.
Pensioni e aumenti: sta per fermarsi tutto. Il motivo
Gli aumenti sulle pensioni arrivano, a differenza degli stipendi, in base al variare del costo della vita per evitare una svalutazione. Ogni anno, dunque, avviene un adeguamento ed una rivalutazione delle cifre in base alla situazione che vi si propone. Non per tutti è così, certo. C’è da specificare, infatti, che per chi percepisce cifre superiori a quattro volte il trattamento minimo, la rivalutazione è parziale.
Con l’arrivo del governo Meloni le percentuali sono diventate meno convenienti. Lo scopo? Contenere i costi ma a discapito dei cittadini. A questo aggiornamento c’è da aggiungere che l’inflazione, secondo le stime dell’Istat, è in netto calo. Questo significa che la corsa all’aumento dei prezzi sta finalmente volgendo al termine portando vantaggi su molti fronti ma non su quello delle pensioni. Se lo scenario resta quello che si sta osservando in questo periodo, per il 2025 si dovrà dire addio ai maxi aumenti. Vediamo il motivo con maggiori dettagli.
L’inflazione e gli aumenti previsti per il 2025
Il tasso dell’inflazione tra la fine del 2023 e l’inizio de nuovo anno è in netta discesa. I tassi di interesse non stanno più salendo e anche il costo dell’energia è al ribasso. Questo, dunque, descrive condizioni di vita più agevoli e dunque che non necessitano di ulteriori aumenti sulle pensioni. Dal 10,7% di gennaio 2023 si è arrivati allo 0,6% di fine anno. Un indice dell’inflazione, dunque, pari allo zero come era già accaduto nel 2021. Se l’andamento si manterrà stabile, significa che nel 2025 le pensioni al massimo aumenteranno dell’1% con cifre irrisorie sul totale percepito. Sarebbero 10 euro per chi percepisce mille euro e 15 su chi ne riceve 1.500.