Pensioni, sembrerebbe che ci siano diverse novità riguardo le imposte da pagare, ma attenzione però bisogna informarsi come si deve e non dare nulla per scontato.
Diversi giornali negli ultimi tempi stanno annunciando importanti novità che riguarderebbero le pensioni dei cittadini italiani. Con il nuovo anno ci si aspettava un incremento delle pensioni e anche una riduzione delle imposte da pagare, quantomeno per alcune categorie. Nonostante molti articoli sul web annuncino un aumento della pensione per il mese successivo, purtroppo la maggior parte dei pensionati continua a non ricevere un incremento dell’importo. Se la questione potrebbe risultare controversa, in realtà la spiegazione è semplice.
Pensioni, la verità sulle imposte da pagare, svelata la beffa
La qualità dell’informazione non dovrebbe mai venire meno, purtroppo non sempre è così, diversi articoli soprattutto nel titolo, annuncerebbero un fantomatico aumento delle pensioni per il mese successivo. Lo scopo è principalmente è quello di attirare quanti più pensionati a leggere l’articolo. La realtà però purtroppo è che non ci sono in programma aumenti della pensione per il mese di maggio, almeno nella maggior parte dei casi.
Alcuni pensionati infatti, per tutta una serie di problematiche non hanno goduto di alcun aumento nel 2024, né in seguito alla rivalutazione, né in base alla nuova Irpef. Per questo motivo generalizzare da questo punto di vista non è corretto, si tratta di una vera e propria beffa. Ciò che è certo, è che la prima pensione di maggio sarà pagata con un giorno di ritardo, questo dipende dal fatto che il primo di mese è festivo, sarà necessario attendere il due dunque per l’arrivo dell’assegno.
Pensioni, tutta la verità riguardo gli aumenti
Stando ai dati, non solo non ci sarebbero aumenti, ma sarebbero previste delle trattenute, come ad esempio la ritenuta mensile Irpef. Da qualche mese infatti, per alcuni pensionati avviene in misura ridotta in seguito alla riforma fiscale finanziaria, decretata dall’ultima legge di bilancio.
Per quanto riguarderebbe gli aumenti citati dalla maggior parte della stampa, sarebbero già stati applicati nei mesi scorsi, e dunque non è prevista alcuna differenza rispetto agli ultimi cedolini. Le pensioni che dovevano subire un aumento infatti, già lo hanno subito e in particolare ci sarebbero tre ragioni che quest’anno si sono verificate. Prima di tutto la rivalutazione degli assegni per cui è stato utilizzato un tasso del 5,4% con aliquote ridotte. Il discorso si rivolge a chi ha una pensione superiore a quattro volte il trattamento minimo, gli aumenti di questa rivalutazione sono scattati nei mesi di gennaio e febbraio.
Per quanto riguarda invece le pensioni che hanno un importo inferiore al trattamento minimo, quest’anno è stata applicata una seconda rivalutazione straordinaria, per cui è stato garantito una aumento del 2,7%. La somma minima infatti da 598 € in alcuni casi è arrivata a 614 €. Infine sono previste meno imposte da pagare sulle pensioni di quest’anno, il discorso tuttavia è valido solo quando l’importo annuo è superiore ai 15.000 € e inferiore ai 50.000 €.