Il 2024 inizierà benissimo ma solo per alcune categorie di pensionati che vedranno crescere i loro assegni previdenziali.
Anno nuovo, anno fortunato. Ma non per tutti: solo per alcune categorie di pensionati i quali, da gennaio 2024, riceveranno assegni molto più ricchi.
Nonostante la situazione delle casse dello Stato non sia delle migliori, nel 2024 le pensioni aumenteranno. Il Governo di Giorgia Meloni ha preferito mettere un freno alle uscite anticipate di massa dal lavoro proprio per poter aumentare gli assegni previdenziali delle fasce reddituali più deboli. Le pensioni minime arriveranno a 598,00 euro e saranno soggette ad una super rivalutazione specifica.
L’assegno sociale, che attualmente corrisponde a 503,27 euro, arriverà a 537,00 euro nel 2024. Tutti gli assegni- al di fuori di coloro che sono andati in pensione con Ape sociale- saranno rivalutati con una percentuale massima del 5,4%. Tale percentuale sarà applicata al 100% solo alle pensioni pari o inferiori a 4 volte l’importo del trattamento minimo dell’Inps.
Pensioni 2024: di quanto aumenteranno
Il 2023 è iniziato con una super rivalutazione dell’8,1% più un’ulteriore rivalutazione dedicata alle pensioni minime. Anche il 2024 sarà un anno fortunato ma solo per determinate categorie di pensionati mentre altri, purtroppo, subiranno delle perdite.
Come anticipato, nel 2024 la rivalutazione delle pensioni sarà del 5,4% per tutti gli assegni previdenziali fino a 4 volte il trattamento minimo dell’Inps. Così, ad esempio, una pensione di 2000 euro lordi al mese, aumenterà di 108 euro. Le pensioni comprese tra 4 e 5 volte il trattamento minimo saranno rivalutate dell’85% e aumenteranno di 114 euro.
Gli assegni previdenziali il cui importo è compreso tra 5 e 6 volte l’importo del trattamento minimo dell’Inps saranno rivalutati del 53% e cresceranno di 97 euro circa mentre le pensioni tra 6 e 8 volte il trattamento minimo saranno rivalutate del 47% e aumenteranno di 115 euro. Le pensioni comprese tra 8 e 10 volte l’importo del trattamento minimo dell’Inps saranno rivalutate del 37% e aumenteranno di 112 euro e, infine, le pensioni che superano di 10 volte il trattamento minimo dell’Inps saranno rivalutate appena del 22% e aumenteranno di 131 euro.
Quest’ultima fascia subirà delle perdite il prossimo anno in quanto passerà dall’attuale rivalutazione del 32% alla rivalutazione del 22% nel 2024. Il Governo Meloni si è visto costretto a fare dei tagli: la coperta è troppo corta per accontentare tutti del resto. Previste penalizzazioni importanti anche per chi sceglierà di accedere alla pensione anticipata con Quota 103 dal prossimo anno.
Resterà possibile anche nel 2024 andare in pensione a soli 62 anni – anziché a 67 come previsto dalla legge Fornero- e con 41 anni di contributi ma l’assegno previdenziale non potrà superare di 4 volte l’importo del trattamento minimo dell’Inps. Non solo: a partire dal prossimo anno gli assegni di coloro che opteranno per la pensione anticipata con Quota 103 saranno interamente ricalcolati con il sistema contributivo puro senza considerare le quote retributive. Il chè, secondo le prime stime, causerà perdite di almeno il 17% ogni mese.